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TIBERIO E CAIO GRACCO - Coggle Diagram
TIBERIO E CAIO GRACCO
TIBERIO GRACCO
RIFORMA AGRARIA: proponeva la ridistribuzione di una parte delle terre ai contadini. Questa legge limitava l'occupazione delle terre dello Stato a 500 iugeri a persona e riassegnava le terre eccedenti ai contadini in rovina. Un nobile inoltre poteva avere 500 iugeri di terreno, più 250 per ogni figlio, fino ad un massimo di 1000. I terreni confiscati invece dovevano essere ridistribuiti ai nullatenenti in modo che ogni famiglia contadina avesse un lotto di 30 iugeri
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nel 133 a.C Tiberio fu assalito e ucciso, insieme con 300 seguaci, da un gruppo di senatori. I loro corpi furono gettati nel Tevere
CAIO GRACCO
ripropose la legge agraria del fratello Tiberio e la perfezionò in più punti:
1) con la legge frumentaria propose la distribuzione di grano a prezzo ridotto per i cittadini poveri;
2) con la fondazione di 3 nuove colonie romane, ovvero: Cartagine, Squillace e Taranto, diede terra ai nullatenenti;
3) con la legge sulla cittadinanza propose di estendere la cittadinanza romana ai latini e quella latina agli italici;
4) con la legge giudiziaria stabilì che i tribunali permanenti dovevano essere composti per 1/3 da senatori e per 2/3 da cavalieri
nel 123 a.C diventa tribuno della plebee nel 122 a.C viene rieletto tribuno, grazie ad una nuova legge che riconosceva la piena legittimità della iteratio della carica e viene inoltre sorteggiato per partecipare alla fondazione della nuova colonia Carthago
nel 122 a.C Gaio non fu rieletto tribuno per l'anno successivo e nel 121 a.C i suoi partigiani occuparono l'Aventino, ma l'esercito li assediò e li uccise. Gaio, per non cadere vittima dei nemici, si fece uccidere da uno schiavo
CHI ERANO
due fratelli, figli di Tiberio Sempronio Gracco (di famiglia peblea) e di Cornelia (di famiglia patrizia), che a sua volta era figlia di Scipione L'Africano.
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erano coloro che proposero delle leggi per migliorare la condizione economica dei contadini e dei piccoli proprietari terrieri
SITUAZIONE A ROMA
CAUSE: tra il 250 ed il 150 a.C i contadini furono costretti a combattere durante le guerre di Roma e finirono con il trascurare e abbandonare le loro terre, indebitandosi, infatti l'arrivo di grandi quantità di grano pubblico dalle provincie fece crollare i prezzi e mandò in rovina molti piccoli proprietari terreri
CONSEGUENZE: le piccole fattorie fallivano una dietro l'altra e spesso furono comprate dai romani ricchi, che crearono enormi latifondi, coltivati da schiavi
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