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Le interazioni alimentari - Coggle Diagram
Le interazioni alimentari
Nella catena alimentare il produttore è l’erba, il consumatore primario è una cavalletta, il secondario una rana, il terziario una biscia e il consumatore finale è un uccello rapace.
Il cibo fornisce energia alle cellule: infatti gli zuccheri, i grassi e le proteine sono il «carburante» chimico che fa funzionare il «motore» della vita.
gli animali carnivori mangiano gli erbivori, perciò sono consumatori secondari
molti carnivori sono poi cibo per altri predatori più grandi, fino ad arrivare a un consumatore finale
gli animali erbivori mangiano piante, perciò sono consumatori primari
Le piante con la fotosintesi producono sostanza organica a partire da materiale inorganico
Nota che a ogni passaggio della catena l’energia si riduce: la cavalletta, per esempio, nella vita mangia una quantità di vegetali pari a molte volte il suo peso; perciò la rana, quando la mangia, riceve una piccola frazione dell’energia che la cavalletta ha consumato.
Nota anche che le catene alimentari fanno parte di un ciclo: i consumatori, quando muoiono, vengono decomposti in sostanza inorganica che sarà poi di nuovo utilizzata dalle piante.
La ricerca del cibo è un’esigenza fondamentale di tutti i viventi, e determina gran parte delle interazioni negli ecosistemi. Ecco un elenco illustrato delle diverse relazioni alimentari che possono stabilirsi.
Parassitismo,il parassita vive a spese di un organismo
Commensalismo un organismo trae vantaggio
Mutualismo entrambi gli organismi hanno vantaggio
Predazione,i carnivori mangiano atri animali
Simbiosi ciascun organismo non può sopravvivere
Il numero dei produttori è molto grande, mentre i consumatori si riducono a ogni passaggio della catena alimentare, e quelli finali sono pochi: si parla perciò di piramide alimentare, come nell'esempio della figura
Salendo nella piramide, come abbiamo visto, l’energia disponibile diminuisce. Infatti ogni animale accumula nel proprio corpo soltanto una piccola parte del
cibo che consuma, mentre usa il resto per le proprie funzioni vitali. Perciò ai consumatori finali resta una piccola frazione dell’energia solare usata dai produttori.