Giacomo Leopardi
Biografia
Nato a Recanati (Marche) nel 1798, da una famiglia nobile. L'ambiente in cui vive ha una mentalità chiusa.
Ha un brutto rapporto con il padre che non lo capisce.
La sua istruzione avviene a domicilio, lontana dagli altri bambini, e nella biblioteca del padre.
Passa l'adolescenza a studiare "sette anni di studio matto e disperatissimo" e impara molte lingue moderne e antiche.
In questi anni si ammala ache di una grave malattia degenerativa alla spina dorsale che lo ha segnato per il resto della vita.
Cerca di fuggire da Recanati per raggiungere gli amici a Roma, ma viene scoperto
In età adulta vive anche a Roma, a Milano, a Napoli anche se spesso rimane delusi dagli ambienti con cui viene a contatto.
Muore a Napoli nel 1837 a soli 39 anni
Opere
Operette morali Componimenti in prosa soprattutto nella forma del dialogo. In queste opere espone la sua concezione della vita
Canti Componimenti poetici scritti durante tutta la sua vita. Le poesie sono varie sia per i contenuti sia per la forma utilizzata.
Zibaldone E' un quaderno di appunti non pensato inizialmente per la pubblicazione
La poetica
Pessimismo
Natura
Tecniche poetiche
Perché l'uomo è infelice? Secondo Leopardi l'uomo è infelice e il poeta cerca di indagare i motivi di questa infelicità. Negli anni lui troverà varie risposte e i critici collegheranno le risposte a vari tipi di pessimismo.
Pessimismo Storico:
Pessimismo Cosmico
Natura è una madre generosa che ha concesso all'uomo la capacità di immaginare le cose, di fantasticare, di sognare.
Versi sciolti: senza rime
Versi liberi: vengono usati vari tipi di verso senza seguire uno schema preciso.
Nell'Inifinito c'è un grande uso dell'enjambement, per superare il limite imposto dal verso endecasillabo
il periodo storico in cui vive il poeta è troppo legato al pensiero umanistico/razionale e le persone danno troppa poca importanza alla fantasia e ai sogni.
Poetica del "vago e dell'indefinito": nelle poesie si devono utilizzare termini non specifici, vaghi; le descrizione vanno fatte "da lontano" devono essere poco particolareggiate; si possono utilizzare i ricordi. In questo modo è possibile lasciare più spazio all'immaginazione e le poesie riusciranno meglio.
Leopardi, dalla lettura e dallo studio delle opere degli antichi, si è reso conto che l'infelicità non è solo una questione degli uomini del suo tempo, ma che era presente anche in antichità.
La natura diventa "matrigna", è la Natura che ha creato l'uomo con queste caratteristiche rendendolo perennemente infelice.
L'infelicità dell'uomo è dovuta al fatto che per natura tende a ricercare la felicità, ma non riesce mai a raggiungere una condizione di felicità stabile.
Felicità come cessazione temporanea di una condizione di pericolo, dolore... (La quiete dopo la tempesta)
Idilli (L'infinito)
Felicità nell'attesa (Il sabato del villaggio)