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ETA' DELLE MASSE - Coggle Diagram
ETA' DELLE MASSE
ECONOMIA
A fine Ottocento inizia a svilupparsi la seconda Rivoluzione Industriale in quasi tutti i paesi occidentali. Essa coinvolge grandi fabbriche e un intervento diretto dei governi.
Nascita del CAPITALISMO e del ciclo produttivo. La figura dell'imprenditore arricchendosi investe il suo capitale per farlo crescere.
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TAYLORISMO
(poche pause, lavoratori specializzati, divisione del lavoro)
L'utilizzo della catena di montaggio non solo velocizza la produzione ma fa scendere anche il prezzo dei prodotti. Ciò determina un aumento dei consumatori.
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SOCIETA'
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EMIGRAZIONE
Tra fine Ottocento e inizio Novecento milioni di persone si trasferiscono dal mondo rurale a quello industriale in cerca di fortuna.
I maggiori flussi vanno dall'Italia, l'Irlanda e l'Europa orientale verso le Americhe, dove c'è una forte domanda di manodopera.
CULTURA
GUSTAVE LE BON
PSICOLOGIA DELLE FOLLE
Il leader politico deve conoscere l'anima del popolo che vuole comandare.
Le folle hanno bisogno di fede, anche in forme del tutto laiche.
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L'anima collettiva di un popolo è determinata da istinti, passioni ed emozioni.
Il singolo nella folla si sente invincibile, deresponsabilizzato e viene privato dell'autocontrollo.
Tutti i governi d'Europa si impegnarono per rendere l'ISTRUZIONE ELEMENTARE obbligatoria e gratuita.
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NAZIONALISMO
La battaglia per i valori nazionali o per gli interessi del proprio paese finì spesso col legarsi alla lotta contro il socialismo e alla difesa dell'ordine sociale esistente.
POSITIVISMO
Movimento culturale che concentra l’indagine sui puri e semplici dati di fatto e che pone il metodo scientifico a fondamento di ogni campo del sapere.
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ANTISEMITISMO
Ideologia politica coerente e pericolosa, ma non ancora un fenomeno di massa.
Gli ebrei non sono più considerati come una comunità religiosa, ma come razza.
POLITICA
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PARTITI DI MASSA
Il movimento socialista giocò un ruolo fondamentale per la nascita dei moderni partiti di massa: a cavallo tra l'Ottocento e il novecento esso sottoponeva le masse lavoratrici ad un processo di aggregazione.
Le masse di operai di fabbrica e di contadini senza terra cominciarono ad esercitare pressioni sempre più forti per ottenere una propria rappresentanza politica,
L'estensione del diritto di voto alle masse provocò un mutamento sostanziale nella vita politica degli Stati.
Tutti i movimenti poitici dovettero organizzarsi per conquistare il consenso di un gran numero di elettori. Si andò dunque affermando il modello del partito politico di massa.
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LIBERALI
Esaltavano il valore della libertà e dell'iniziativa economica individuale, chiedendo allo Stato di astenersi da ogni intervento nel campo dell'economia.
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SOCIALISTI
Karl Marx aveva dimostrato come i padroni dei mezzi di produzione sfruttassero le masse impadronendosi dei frutti del loro lavoro.
Per Marx il protagonista del processo rivoluzionario non poteva che essere il proletariato industriale dei paesi più avanzati.
Tutti i partiti socialisti europei facevano capo ad un'organizzazione erede della Prima Internazionale Socialista (1846-1877).
Eterogeneità ideologica. Solidarietà e sostegno economico agli operai di diverse nazionalità impegnati a scioperare.
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Secondo l'ANARCHISMO di Bakunin bisogna prima instaurare una società priva di Stato grazie a un gesto di radicale rottura rivoluzionaria; quindi creare comunità di modesta entità, che non opprima gli individui.
Il vero soggetto della rivoluzione erano i contadini e i miserabili. Fu anche la causa del suo inarrestabile declino di fronte allo sviluppo dell'industria e alla crescita di una classe operaia moderna.
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Nel 1889 i marxisti rilanciarono una seconda Internazionale caratterizzata da unità ideologica. Ebbe nel marxismo la sua dottrina ufficale.
Destinata a fallire nel 1914 allo scoppio della Prima guerra mondiale per contrasti interni. Spaccatura tra interventisti e nazionalisti.
Secondo il REVISIONISMO di Eduard Bernstein la società socialista sarebbe nata non da una rottura rivoluzionaria, ma da una trasformazione graduale.
In Francia ebbe origine il SINDACALISMO RIVOLUZIONARIO con la teoria che il momento più importante dell'azione operaia era lo sciopero, visto come una "ginnastica rivoluzionaria".
CHIESA CATTOLICA
Scontro tra la Chiesa cattolica e la cultura laico-borghese ebbe il suo culmine nel 1864 quando Pio IX emanò l'enciclica Quanta cura e degli "errori del secolo".
Divieto dallo Stato non expedit, dello "non è opportuno" che i cattolici partecipino alle elezioni politiche.
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