Capitolo XXV

1. Molte persone tra cui l' autore credono che le cose nel mondo siano governate da Dio e dalla Fortuna

L' autore pensa che la fortuna sia arbitra della metà delle nostre azioni e l' altra metà la lascia a noi e alla nostra virtù.

La fortuna è come uno di quei fiumi sempre in piena che alluvionano le campagne modificando l'orografia del terreno.

2. Si vede un giorno un Principe avere successo e il giorno dopo rovinare senza aver mutato la sua condotta

Ciò avviene grazie al fatto che lui è appoggiato alla sorte rovina appena quella cambia.
E? felice chi si accorda coi tempi, infelice chi non lo fa.

3. Perché si vede che due persone agendo diversamente l'una dall'altra pervengono al medesimo fine e pur facendo le stesse cose vedono l' uno arrivare e l'altro no?

Il tutto dipende dalla QUALITÀ' DEL TEMPO e dipende anche la variazione del BENE.

Se un principe che si è sempre comportato in un determinato modo e la fortuna lo continua a favorire , continua prosperando.
Se i tempi mutano e con essi non il suo agire , egli rovina.

4. Non si trova un uomo così prudente da sapersi accomodare alla sorte

Perché non può deviare dalla strada indicatagli dalla natura sua

Perchè nella sua via, non si può persuadere di cambiarla di punto in bianco

Perciò rovina

5. L'uomo è di due umori

RISPETTOSO

IMPETUOSO

L' uomo rispettoso , quando si tratta di venire, all'impeto, non lo sa fare, quindi rovina, perché non sa mutare velocemente il suo atteggiamento con il mutare dei tempi.

Meglio essere impetuosi che rispettosi perché la fortuna è donna ed è necessario per tenerla a bada, batterla ed urtarla.

La fortuna è usualmente amica dei giovani, perché sono meno rispettosi e più aggressivi.

La fortuna volge il suo impeto dove la virtù non è in grado di respingerla.