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LA LUNGA CRISI DELLA REPUBBLICA - Coggle Diagram
LA LUNGA CRISI DELLA REPUBBLICA
LE RIFORME DEI GRACCHI
II secolo a.C.
la situazione sociale a Roma diventa sempre più torbida
città popolata da proletari
necessità di riforme
tra i politici
TIBERIO SEMPRONIO GRACCO
il primo dei grandi protagonisti della lunga crisi della repubblica romana
nel 133 a.C. viene eletto
TRIBUTO DELLA PLEBE
presenta una proposta di riforma agraria che mira a due obiettivi
la ricostruzione della
PICCOLA PROPRIETA' TERRIERA
l'incremento del
RECLUTAMENTO MILITARE
la proposta consiste nell'applicare una legge secondo la quale
NESSUN PROPRIETARIO TERRIERO PUO' POSSEDERE PIU DI 500 IUGERI DI TERRA DEMANIALE
nel 132 a.C. viene assassinato insieme ai suoi seguaci
verrà ucciso da un gruppo di giovani con a capo
PUBLIO SCIPIONE NASICA
nel 123 a.C. anche suo fratello
GAIO SEMPRONIO GRACCO
viene eletto tribuno della plebe
lui voleva ridimensionare il potere del senato conquistandosi l'appoggio del proletario e dei cavalieri
a questo scopo fece approvare una serie di provvedimenti che comprendevano tre leggi
DISTRIBUZIONE MENSILE DI GRANO AI NULLATENENTI A PREZZO CONTROLLATO
AMMETTERE I CAVALIERI NELLE GIURIE DEI TRIBUNALI
VESTIARIO E ARMAMENTI GRATUITI PER I PLEBEI POVERI CHE SI ARRUOLAVANO NELL'ESERCITO
nel 122 a.C. Gaio fu
ELETTO
tributo della plebe
PER LA SECONDA VOLTA
ripresentò la riforma agraria
propose di
CONCEDERE LA CITTADINANZA ROMANA AGLI ALLEATI ITALICI
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I SIGNORI DELLA GUERRA; MARIO E SILLA
GUERRA CIVILE
sul piano politico si fronteggiano due schieramenti
OTTIMALI
detti "i migliori" rappresentano la nobiltà conservatrice e volevano mantenere il predominio del senato
scontro tra i due
nel 118 a.C. muore il re della
NUMIDIA
, regione con cui avevano un dominio indiretto
il re verrà ucciso da Giugurta, cugino dell'ex re
POPOLARI
erano fautori dell'alleanza con il proletario urbano
nel 107 a.C.
GAIO MARIO
viene eletto console
con l'aiuto di
LUCIO CORNELIO SILLA
in due anni organizza le legioni romane, sconfigge i Numidi e trascina Giugurta a Roma in catene
non faceva parte del ceto aristocratico che dominava Roma
nel 105 a.C. Roma fu minacciata da una tribù di Germani
CIMBRI
espugnarono prima le piazzeforti romane nella Gallia Narbonense e poi minacciarono la Gallia Cisalpina
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TEUTONI
nel I secolo a.C. Druso propone di concedere la cittadinanza agli Italici
iniziò così una
GUERRA SOCIALE
con protagonisti i più fieri avversari di Roma
SANNITI
MARSI
gli italici si strinsero in una federazione con capitale
CORFINO
(ribattezzata Italica per l'occasione)
il conflitto durò
TRE ANNI
(91-88 a.C.)
alla fine il senato decise di concedere la cittadinanza
intanto in Oriente si stava per scatenare un nuovo conflitto nel
REGNO DEL PONTO
qui
MITRIDATE
lanciò la sua cavalleria alla conquista dell'Asia minore
nell'88 a.C. invase la provincia romana d'Asia
questo conflitto contro Mitridate fu l'occasione per scatenare la guerra civile che vedeva su fronti opposti due capi militari
Mario
Silla
nell'86 a.C. però il suo esercito sconfisse a
PORTA COLLINA
le milizie avverse guidate da
MARIO IL GIOVANE
Silla divenne quindi il
PADRONE INDISCUSSO DI ROMA
imponendo una
DITTATURA
che durò dall'82 al 79 a.C.
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intanto a Roma Mario diventò
CONSOLE PER LA SETTIMA VOLTA
ma morì poco dopo nell'86 a.C.
a quel punto Silla fu costretto a siglare una pace provvisoria con Mitridate
LE GRANDI TRASFORMAZIONI DELLA SOCETA' ROMANA
III-II secolo a.C
Roma vince su Cartagine
dopo le guerre puniche Roma si indebolisce
iniziano le
LOTTE INTESTINE
le cause furono economiche, sociali, politiche e culturali
GUERRE IMPERIALISTE
si arricchiscono i mercanti e i grandi proprietari terrieri
miseria dei latifondisti
migrano dalle campagne verso le città
SVILUPPO DEL LATIFONDO
più ville in campagna
produzione finalizzata al mercato(colture specializzate)
nuovo ceto sociale:
I CAVALIERI
(mercanti e finanzieri)
PUBBLICANI
: appaltatori organizzati in società private
alla fine del II secolo a.C. gli schiavi diventarono uno degli affari più redditizi nel bacino del Mediterraneo
erano la principale forza lavoro dell'economia romana
135 a.C.:
PRIMA GUERRA SERVILE
EUNO
(schiavo della Siria)
successivamente "re della Sicilia"
crisi dell'equilibrio politico causata da due fattori
i benefici favorirono gli aristocratici
contadini e proletari furono esclusi
difficile rapporto tra senato e cavalieri
lo stato era nelle mani di un'oligarchia di senatori
diminuì l'autorità dei comizi centuriati a causa di due fattori
i cittadini romani che abitavano fuori dalla città difficilmente potevano votare nella capitale
molti cittadini romani residenti in città erano legati al rapporto di clientela ai ceti nobiliari
la vita politica di Roma subì un processo di corruzzione
chi intraprendeva la vita politica lo faceva per guadagnare in modo legale
la mentalità dell'aristocrazia del senato era tradizionalista. Superò infatti la cultura greca
le differenze tra le due erano nette
per i conservatori la società romana doveva rimanere legata ai valori della tradizione
per i fillenici la società romana doveva incontrarsi con altre società
la cultura greca entrò in quella romana grazie a filosofi, medici e poeti
arrivarono nuovi gusti artistici, letterari ma anche cambiamenti nelle abitudini della vita quotidiana
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i nuovi raramente potevano accedere alle magistrature più importanti
i poteri del senato infatti aumentarono
controllo della politica
amministrazione
finanza
potere giudiziario
L'ECONOMIA DELLE VILLE
presenti in Italia centrale
AZIENDE AGRICOLE SCHIAVISTICHE
colture di cereali e legumi. Si praticava anche l'allevamento
struttura divisa in settori
PARTE DOMINICA
PARTE RUSTICA
PARTE MASSARICIA
PARTE FRUCTUARIA
CORNELIA
seconda figlia di Scipione Africano e moglie di Tiberio Sempronio Gracco
aveva dodici figli: lei adorava Tiberio e Gaio, i due figli maschi rimasti in vita
volle essere ricordata come MADRE DEI GRACCHI
GLI SCHIAVI
venivano venduti al mercato. Erano "OGGETTI" a disposizione del loro padrone; NON AVEVANO DIRITTI
CONSIDERATI AL PARI DEL BESTIAME E DEGLI STRUMENTI DA LAVORO
quelli che avevano una cultura servivano nelle case degli aristocratici
le schiave avevano una condizione migliore rispetto a quella degli uomini
gli schiavi potevano essere liberati dal loro padrone. In questo caso erano chiamati LIBERTI (schiavi liberati)