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LA REPUBBLICA ROMANA: storia della nascita e della sua espansione
1) La cacciata dei re Etruschi:
a) Una sera durante un banchetto Tarquinio Collatino, ospite del re, organizza, sicuro di vincere, una sfida secondo la quale il vincitore sarebbe stato colui che aveva in moglie la donna con più virtù. Ed effettivamente mentre le mogli dei nobili banchettavano allegramente, Lucrezia Collatino filava al telaio con le ancelle.
b) Il figlio del re, Sesto Tarquinio, ne rimase innamorato e qualche giorno più tardi torno a casa Collatino con l'intento di giacere con Lucrezia, ma, dal momento che ella si rifiutò Sesto la ricattò: se non si fosse concessa volontariamente dopo averla stuprata l'avrebbe uccisa e accanto al suo cadavere avrebbe messo quello di uno schiavo così che tutti avrebbero pensato a un adulterio.
c) Lucrezia sconvolta rivela l'accaduto al padre e al marito e si uccise. Vide la scena anche uno stretto amico di Collatino, Lucio Giunio Bruto che rimase molto colpito e insieme a Tarquinio giurarono che a Roma non ci sarebbero mai più stati dei re. Nei giorni successivi mobilitarono la popolazione e riuscirono a cacciare i re Etruschi.
d) Insieme, Tarquinio e Lucio fondarono una nuova forma di governo, la res-pubblica al cui vertice c'erano 2 consoli. Furono proprio loro i primi due consoli di Roma.
e) Sappiamo che la caduta della monarchia è avvenuta repentinamente nel 509 perché altrimenti successivamente alcuni esponenti non avrebbero cercato di restaurarla, ma dal momento che alcuni storici dissentono allarghiamo il periodo dal VI secolo al V secolo.
2) Il consolidamento della repubblica
a) I problemi esterni:
a2) I primi contatti con le altre città latine:
a2a) Le altre città Latine temendo il peggio si coalizzarono e attaccarono Roma, gli scontri furono incerti e si conclusero con la battaglia del lago Regillo vinta da Roma anche se con grosse perdite. Roma fondò la lega latina il cui esercito veniva comandato ad anni alterni da un generale Romano e uno Latino.
a3) Gli attacchi dei popoli Appenninici:
a3a) Roma utilizzò l'esercito della lega Latina come scudo contro gli attacchi dei Volsci, dei Sabini e degli Equi che volevano aprirsi uno sbocco sul mare e conquistare terre più ricche. Gli scontri continuarono dal 490 al 430 e Roma ne uscì vincitrice confermando la sua egemonia sul Lazio.
a3b) Delle guerre con i popoli appenninici non si sa molto, ma ci sono pervenuti racconti leggendari sulle eroiche figure di Coriolano e Cincinnato creati probabilmente per diffondere la figura del cittadino repubblicano modello.
a1) La controffensiva degli Etruschi:
a1a) Nella leggenda: i re Etruschi chiesero aiuto a Porsenna, lucumone di Chiusi, e assediarono Roma. Ma grazie alle eroiche imprese di Orazio Coclite, Muzio Scevola e Clelia gli Etruschi furono cacciati.
a1b) Nella realtà: Porsenna, disponendo di un grande esercito conquistò Roma e vi insediò nuovamente i Tarquini, ma la sua sete di potere ormai era degenerata e si spinse a conquistare territori sempre più a sud e nel 509 fu sconfitto ad Ariccia da Aristodemo, tiranno greco di Cuma. Si ritirò a Roma, ma poco dopo fu cacciato nuovamente.
b) I problemi interni:
b1) I conflitti esterni non sanarono le divergenze interne tra patrizi e plebei ma anzi li accentuarono. I plebei esigevano leggi scritte, l'ammissione alle magistrature, l'abolizione della schiavitù per debiti, i matrimoni misti e la ridistribuzione dell'ager publicus; al contrario i patrizi volevano il controllo delle magistrature così da poter controllare la città e per concretizzare questa loro aspirazione dopo la fine della guerra conle città latine fecero approvare una legge che le riservasse solo a loro.
b2) I plebei non tollerarono questo affronto e nel 496 si ritirarono sull'Aventino e ritornarono in città soltanto quando Menenio Agrippa non gli concesse l'elezione di 2 magistrati, i tribuni della plebe, il cui compito era quello di bloccare una legge se quella fosse stata dannosa per la plebe.
b3) Dal 451 la situazione migliorò per i plebei perché con il decemvirato ottennero delle leggi scritte e un inizio verso l'abolizione della schiavitù per debiti, poi con le 5 leggi a favore dei plebei emanate tra il 445 e il 287 tutte le loro richieste furono esaudite.
3) L'espansione in Italia:
b) I Galli:
b1) Nel 400 i Celti valicano le Alpi e si insediano nella pianura Padana a spese degli Etruschi
b1a) Fondano la città di Midland, Mediolanum o Milano.
b1b) Conquistarono la città di Felsina, Bononia o Bologna.
b1c) Fondano la città di Torino.
b2) Nel 390 i galli senoni guidati da Brenno attraversano l'Etruria e sconfiggono i romani che si ritirano nella rocca del Campidoglio. Riescono a respingere l'assedio ma scelgono comunque di scendere a patti. Brenno e il suo esercito lasciano Roma con la maggior parte dell'oro e si diressero a sud combattendo come mercenari.
d) I Sanniti:
d1) Tra il IV e il III secolo i romani iniziarono l'espansione verso sud e si scontrarono con Lucani e Bruzi che vinsero facilmente. Successivamente si scontrarono contro i Sanniti, che avevano potenza e numeri superiori rispetto agli altri popoli italici e la guerra andò più avanti di quanto avevano previsto i romani.
d2) I Sanniti erano un popolo appenninico che era sceso dalle montagne per conquistare territori migliori e aveva sottomesso alcune colonie greche. Quando arrivarono a Capua si trovarono di fronte i romani chiamati in aiuto dal governo della città greca e iniziò la prima guerra Sannitica.
d3) La prima guerra Sannitica iniziò nel 343 e si concluse rapidamente nel 341 dopo scontri imprecisati con un trattato di pace.
d4) La seconda guerra Sannitica iniziò poco dopo nel 326 quando Capua richiamò in aiuto i romani. La prima fase della guerra Roma subì una grave sconfitta nel 321 quando l'esercito fu imbottigliato in una valle presso Caudio e si arrese. La seconda fase della guerra iniziò nel 315 e questa volta si concluse con una grande vittoria romana presso Boiano (CB) nel 305 conquistando così l'intera Campania nel 304.
d5) La terza guerra Sannitica iniziò nel 298 e fu frutto di una coalizione di Etruschi e Celti che attaccarono Roma da nord e Sanniti che la attaccarono da sud. Roma con grande fatica cercò di affrontare gli eserciti separatamente ma essi si incontrarono a Sentino nel 295 ma furono comunque sconfitti.
d6) Roma stipulò paci separate con Celti e Etruschi, solo i Sanniti, non accettando la sconfitta, si ritirarono sugli Appennini e soltanto nel 290 Manio Curio Dentato riuscì a costringerli alla resa.
e) Pirro e i Greci:
e1) In Italia l'ultimo nemico era la grande colonia greca di Taranto con la quale Roma aveva siglato un accordo di pace. Ma nel 282 la città di Turi chiese aiuto a Roma per sedare una rivolta popolare e i romani inviarono una flotta di 10 navi che però attraccarono nel porto di Taranto. I Tarantini sentendosi minacciati attaccarono le navi e successivamente chiamarono in aiuto Pirro e il suo esercito.
e2) Pirro arrivò con il suo esercito composto anche da elefanti che misero in fuga l'esercito romano a Eraclea. Entrambe le parti ebbero molte perdite però, e se per rRoma era facile riformare l'esercito per Pirro non lo era perché era composto solo da uomini scelti. Il secondo scontro avvenne ad Ascoli Santriano e Pirro vinse nuovamente ma anche stavolta a carissimo prezzo.
e3) Temendo una imminente sconfitta Pirro tento di patteggiare con i Romani ma avendo riscontro negativo si trasferì in Sicilia per aiutare i greci a respingere i Cartaginesi. Ma quando la vittoria fu vicina i greci lo abbandonarono perché vedevano in lui un futuro dominatore. Costretto a tornare in Italia si scontrò nuovamente con i romani a Malevento (Benevento) nel 275 e subì una pesante sconfitta.
e4) Pirro rientrò in Grecia e morì ad Argo. Taranto fu presidiata dai romani fino a quando non si arrese completamente nel 272. I Romani conquistarono tutta la piglia e la calabria fino a reggio obbligando le colonie greche a inviare a Roma delle navi se avessero voluto mantenere l'indipendenza.
c) I Latini:
c1) Negli anni successivi Roma costruì nuove e fortificazioni sul suo territorio di cui l'opera più grande furono le nuove mura, più lunghe e ampie delle precedenti. I popoli latini riconobbero così in Roma un luogo di salvezza in caso di attacco e si sottomisero per ottene protezione.
c2) Non tutte le città latine la vedevano così però, alcune, soprattutto quelle degli Equi, dei Volsci e dei Sabini orientali, volevano mantenere l'indipendenza e attaccarono Roma con una coalizione che fu però sconfitta in breve tempo.
c3) La lega latina fu sciolta e forno sostituiti patti che subordinavano le città belligeranti del Lazio a Roma. Le città rimaste fedeli furono ricompensate con la cittadinanza romana.
a) Etruschi:
Nel 390 Furio Camillo conquista La città di Veio e la annette allo stato romano.
4) L'organizzazione delle colonie: Roma alla fine del III secolo possiede ormai un vasto territorio, che si estende dalla media pianura Padana fino a Reggio Calabria, che necessita di nuovi metodi di gestione del territorio. Per questo motivo Roma decide di catalogare le città conquistate in 5 gruppi.
a) I municipia (municipi): godono dell'autonomia amministrativa ma inviano a Roma tasse, alimentari, soldati e legname per la costruzione di navi. A pochi municipi, i più fedeli, era stato concesso anche il diritto di voto.
b) Civitates foderatae (città federate):
b1) Civitates foderatae aequa (città federate eque): alle quali veniva riconosciuta l'indipendenza con il solo obbligo di inviare aiuti militari in caso di bisogno.
b2) Civitates foderatae iniqua (città federate non eque): venivano private del diritto di dichiarare guerra e avevano l'obbligo di inviare aiuti militari in caso di necessità.
c) Socii (città federate eque latine): queste città erano le città Latine non proprio fedeli ma comunque privilegiate per le concessioni donate loro ai tempi della lega latina.
c1a) Il connubium: la possibilità di contrarre matrimonio con i cittadini Romani.
c1b) Il commercium: la facoltà di essere difesi nei tribunali Romani nelle questioni relative agli affari commerciali.
c1c) Lo ius migrandi: il diritto di trasferirsi a Roma e di acquisire la piena cittadinanza romana.
c1d) Inoltre avevano la possibilità di ricevere una parte delle terre conquistate.
d) Colonie militari (oppidum): queste ultime erano ritenute frazioni di Roma ed era costruite soprattutto ai confini e nei luoghi strategici. Erano cittadelle militari fortificate dove gli unici cittadini erano veterani romani che coltivavano le terre ricevute al termine del servizio militare.