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CAPITOLO 14: IL RISORGIMENTO ITALIANO - Coggle Diagram
CAPITOLO 14: IL RISORGIMENTO ITALIANO
LA SPEDIZIONE DEI MILLE
volontà di conquistare il sud
Garibaldi raccolse 1000 volontari con i quali sbarcò a Marsala ed assunse la dittatura nella Sicilia a nome del re
i Borbonici sconfitti lasciarono l'isola
Cavour voleva fermare l'avanzata e ci provò conquistando l'Umbria e le Marche
Garibaldi aiutato da Vittorio Emanuele II
nascita del Regno d'Italia (1861)
moti del 1848/49
Italia frammentata
Due Sicilie uniche terre all'interno delle quali non presiedevano truppe straniere
truppe austriache presidiavano i Ducati, la Toscana e il territorio pontificio
Lombardia e Veneto sotto la dittatura di Radetzsky
Roma occupata dall'esercito francese
Camillo Benso conte di Cavour
fu ministro dell'Agricoltura (1850)
ministro delle finanze
egli instaurò:
istituzioni di credito
egli voleva una guerra contro l'Austria per una politica attiva del Piemonte in Italia
assume la presidenza del consiglio (1852) sulla base di una politica estera antiaustriaca
opere di irrigazione
lo Statuto Albertino era l'unica carta costituzionale in Italia
i successi di Cavour preoccuparono Mazzini, il quale lavorò per una ripresa dell'azione insurrezionale che consentisse ai democratici di riprendere l'iniziativa
fallimento della spedizione di Sapri di Carlo Pisacane
partecipò come volontario alla guerra contro l'Austria
si trasferisce a Londra, poi in Svizzera ed infine in Piemonte e si avvicina a Mazzini grazie alla volontà di far insorgere il Meridione
fallimento di una insurrezione a Padula
dovuta al fatto che le persone del posto vedevano i rivoltosi come briganti
rimase ferito sul campo e preferì uccidersi
incontro segreto tra Cavour e Napoleone III (1858)
pianificazione di una guerra contro l'Austria
si concluse che:
si sarebbe fondato un Regno dell'Alta Italia (Vittorio Emanuele II) e i Regno dell'Italia centrale (cugino di Napoleone III)
Regno delle Due Sicilie in mano a Luciano Murat
il Piemonte doveva farsi attaccare per poter giustificare la sua entrata in guerra
cedute Nizza e la Savoia alla Francia
Stato della Chiesa ridimensionato ma con ancora al comando il papa-re
congresso europeo richiesto dall'Inghilterra preoccupata dalla guerra
proclamazione di un disarmo generale non approvato però dall'Austria che manda un ultimatum al Piemonte, che lo respinse e l'Austria gli dichiarò guerra
inizio della seconda guerra d'indipendenza (1859)
numerose vittorie franco-piemontesi ma gli austriaci possedevano delle fortezze difficili da conquistare
la Francia si schiera a favore del Piemonte
armistizio tra Francia e Austria (1 luglio)
esso comportò:
cessione della Lombardia alla Francia che la avrebbe poi "girata" al Piemonte
Cavour si dimise