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FEDERICO II di SVEVIA - Coggle Diagram

- - - - Dopo la scomunica, Federico partì per la Palestina. Ma anziché combattere, raggiunse nel 1228-1229 un accordo con il sultano d’Egitto garantendogli una pace decennale. In cambio il sultano prometteva di non ostacolare il passaggio dei pellegrinaggi e di restituire Gerusalemme ai cristiani.
        
        Che un Imperatore cristiano potesse scendere a patti con un infedele non piacque al papa, il quale scomunicò nuovamente Federico II e invase i territori della Corona di Sicilia.
        
        Federico allora rientrò in Italia, sconfisse l’esercito pontificio e firmò nel 1230 la pace di San Germano, :lock: ottenendo la revoca della scomunica.
- - - - 1231 Le Costituzioni melfitane
        
        si ispiravano al diritto romano, al diritto canonico e alla tradizione normanna;
        
        vietavano ogni forma di potere autonomo e riconoscevano al sovrano (o a suoi funzionari) attività di governo
        
        l’introduzione di funzionari dipendenti dal sovrano era una novità assoluta: tutti i poteri normalmente amministrati dai feudatari (es. amministrazione della giustizia, riscossione delle tasse) passavano ora ai funzionari direttamente controllati dall'imperatore, i ministeriales.
    - - sensibile alla diffusione della cultura e dell’istruzione
        
        istituì la prima scuola medica in cui poter sezionare i cadaveri e per avvantaggiare le scoperte scientifiche;
        
        istituì la capitale a Palermo [già sotto Ruggero II d'Altavilla, papà di Costanza, che spostò la capitale da Salerno a Palermo], arricchita di monumenti e palazzi con uno sfarzo che ricorda quello orientale;
        
        dalla scuola siciliana nacque la letteratura italiana: furono i primi ad abbandonare il latino per scrivere in volgare
        
        Aprì l'Università di Napoli dedicata alla formazione di questi funzionari
    - - Per attuare queste novità, Federico dovette però intervenire con politiche economiche e fiscali notevoli:
        
        (1) istituì monopoli regi sulle materie prime (ferro, sale, rame) e sui prodotti di prima necessità;
        
        (3) fondò nuove aziende agricole di proprietà della corona
        
        (2) ogni azienda agricola venne sottoposta a tributi ordinari e straordinari.
        
        (1+2+3) :warning:QUINDI Questa massiccia richiesta di risorse fiscali gestite dal governo centrale non agevolò lo sviluppo e la dinamica commerciale del Sud, che apparve molto più statico rispetto al fiorente commercio della borghesia di alcune città dell’Italia centro-settentrionale.