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Arthur Schopenhauer, LA VITA UMANA E' DUNQUE UN PENDOLO - Coggle…
Arthur Schopenhauer
La vita
Nasce a
Danzica
nel
1788
Dai
10 anni
comincia a viaggiare con il padre
Francia, Olanda, Inghilterra, Svizzera, Austria, Germania (le città europee importanti dal punto di vista economico e politico)
Nel
1805
muore
suicida
il padre e la madre si trasferisce a Weimer dove la raggiungerà Arthur più tardi.
Si dedica allo studio dell'arte, della letteratura e della filosofia. Nel 1807 inizia l'università a Berlino studiando filosofia
Nel
1818
pubblica il suo capolavoro
IL MONDO COME VOLONTA' E RAPPRESENTAZIONE
ma inizialmente non riscosse molto successo
Nel
1820
ottiene la libera docenza di filosofia a Berlino dove si
scontra con Hegel
dovrà sospendere i suoi corsi poiché la sua aula era sempre vuota: tutti si recavano presso le lezioni di Hegel
Si recherà intorno al 1833 a
Francoforte sul Meno
dove morirà nel
1860
Le
radici culturali
Schopenhauer si pone come
punto di incontro tra esperienze filosofiche eterogenee
PLATONE
KANT
ILLUMINISMO
ROMANTICISMO
SPIRITUALISMO ORIENTALE
Lesse soprattutto
testi induisti e buddisti
che condizionarono il suo modo di riflettere
Il valore dato alla vita, concepita come effimera
Le
vie di liberazione
ossia le strade che il saggio deve intraprendere per svincolarsi dalle apparenze e raggiungere la realtà immutabile
L'attenzione per questa spiritualità, secondo gli storici fu dovuta a mostrare il suo
distacco sia da Hegel sia dal pensiero cristiano,
che secondo lui non sapeva cogliere il vero senso dell'esistenza
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Importanza data
all'arte
e alla
musica
e il tema
dell'infinito
e del
dolore
(infinito = principio assoluto di cui le cose che esistono sono manifestazione)
il carattere
materialistico
egli lo considera "il filosofo più grande della storia del pensiero"
l'impostazione soggettivistica della conoscenza e la consapevolezza metafisica del genere umano
Il punto di partenza per comprendere il pensiero di Schopenahuer è la
distinzione di due piani del reale
: il
FENOMENO e il NOUMENO
In questo senso però Schopenhauer si distingue da Kant:
Per
KANT
Fenomeno
= unica realtà accettabile dalla mente umana
Noumeno
= concetto limite che serviva all'uomo a rammentargli i limiti della sua conoscenza
Per
SCHOPENHAUER
il
FENOMENO
è parvenza, illusione e sogno: per definirlo, egli utilizza l'immagine del
velo ingannatore
che, secondo la sapienza indiana, la divinità
Maya
genererebbe [per questo detto "il velo di Maya"]
il
NOUMENO
è invece la VERA realtà che si nasconde dietro all'apparenza del fenomeno (del velo) e
che il filosofo deve s-coprire
Il pensiero di Schopenhauer è affidato prevalentemente all'opera
Il mondo come volontà e rappresentazione (1818)
: l'opera non ebbe immediatamente un grande successo anche se il filosofo le aveva affidato un compito importante, ossia quello di
"espandere la verità sul mondo impaurito della filosofia tedesca"
Entriamo nel merito dell'opera. Dal titolo comprendiamo che la "domanda guida" del filosofo è
"CHE COS'E' IL MONDO?"
Per rispondere egli deve porsi in una
duplice prospettiva
che conducono, dunque, a
due conclusioni differenti:
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La
teoria delle idee
intese come forme esterne sottratte alla caducità dolorosa del mondo
Filosofo del SOSPETTO
LA VITA UMANA E' DUNQUE UN PENDOLO