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PARTE 2 LE CAPACITA DI RECUPERO DELL'ANZIANO - Coggle Diagram
PARTE 2 LE CAPACITA DI RECUPERO DELL'ANZIANO
IL RECUPERO DELLA QUALITA DEL SONNO NELL'ANZIANO
sonno=processo biologico che segue un ritmo circadiano. Controlla e coordina anche i ritmi di altre funzioni biologiche
ritmo sonno-veglia influenzato da:
-fattori esterni
-caratteristiche dell'ambiente di vita
-dall'organizzazione delle attività lavorative
-dalle abitudini personali di gestione del tempo libero
-dalle esigenze di assistenza per la tutela della salute
La consapevolezza svolta dai fattori sia endogeni che esogeni, induce a considerare con attenzione la possibilità di mantenimento e/o recupero di una buona qualità del sonno nell'anziano.
Fra i disturbi più frequenti rientrano quelli della "qualità del sonno"
costrutto multidimensionale operazionalizzato tramite metodiche di valutazione
Sleep Quality Index-PSQUI- che si basa su sette dimensioni:
-qualità percepita del sonno
-presenza dei disturbi del sonno
-efficacia abituale del sonno
-presenza di disturbi
-uso di farmaci ipnoinducenti
-disturbi durante il giorno
vari tipi di modificazioni patologiche dell'architettura e qualità del sonno:
a)comparsa o la cronicizzazione di disturbi specifici del sonno
b)il deterioramento complessivo dello stato di salute
c)le condizioni ambientali
1)ARCHITETTURA DEL SONNO NELL'ANZIANO
Stato comportamentale periodico e reversibile caratterizzato da una ridotta reattività agli stimoli ambientali, con sospensione dei rapporti con l'ambiente e modificazioni della coscienza. Inoltre, si instaura spontaneamente e si autolimita nel tempo.
si instaura senza interventi esterni e finisce spontaneamente con il risveglio.
Le modificazioni riguardano i tre principali livelli di organizzazione come gli STADI, CICLI ed EPISODI
Gli effetti importanti sono indotti dalla FRAMMENTAZIONE DEL SONNO
Il deterioramento delle prestazioni in compiti cognitivi complessi è indotto anche della presenza di un periodo di "inerzia" dopo ciascun risveglio.
la durata degli effetti negativi varia in rapporto al tipo di sonno che il risveglio ha preceduto, alla durata complessiva del sonno precedente e alla localizzazione temporale.
2)CARATTERISTICHE STRUTTURALI DEL SONNO E FUNZIONAMENTO COGNITIVO NELL'ANZIANO
la durata e la quantità di sonno REM esercitano un'influenza positiva sulla consolidazione delle informazioni acquisite prima dell'addormentamento.
Per quanto riguarda le informazioni non-dichiarative, abbiamo l'attivazione indotta per via farmacologica del sonno REM
l'apprendimento motorio di tipo seriale, è tra le abilità procedurali meno sensibili alla funzione di consolidazione del sonno
la frammentazione del sonno e la riduzione della quantità di sonno lento e di sonno REM sono associate al deterioramento di varie funzioni cognitive
la consolidazione di nuove informazioni potrebbe essere utile anche per individuare alcuni meccanismi alla base dell'Alzheimer
3)INFLUENZA DELL'AMBIENTE DI VITA
Modificazioni patologiche o fisiologiche. Quelle patologiche sono riconducibili a fattori "endogeni" e "esogeni"
Per "endogeni" s'intende di tipo ormonale e neurobiologico, mentre per "esogeni", di tipo ambientale, sociale ed organizzativo.
anche i ritmi delle attività comportamentali e relazionali concorrono alla regolazione circadiana dei periodi di sonno-veglia
L'abitudinarietà stabilita con strumenti semplici(il Social Rhythm Metric SRM)
riguardante gli anziani in regime domiciliare e quelli che vivono in strutture residenziali
anche per gli anziani HOME-DWELLING, l'adozione di alcune strategie di "igiene del sonno", è efficace per la riduzione degli effetti negativi dei ritmi circadiani.
Le pratiche di "igiene del sonno" comprendono:
-fare esercizio fisico moderato tutti i giorni
-evitare sonnellini pomeridiani
-impegnare in modo attivo il proprio tempo libero
-coricarsi ed alzarsi alla stessa ora
-andare a letto quando si sente arrivare il sonno
-non andare a letto subito dopo il pasto serale
-dilazionare nel tempo l'uso di psicofarmaci
-usare la camera da letto solo per dormire
4)INFLUENZA DELLE CONDIZIONI AMBIENTALI SUL SONNO DELL'ANZIANO IN STRUTTURE RESIDENZIALI
Questi anziani presentano disturbi del sonno e del ritmo sonno-veglia anche più gravi rispetto a quelli che vivono a domicilio
le ricerche hanno indicato che il sonno degli anziani tende a disperdersi nell'arco delle 24 ore
alcune conseguenze del sonno disturbato sono tipiche delle malattie dementigene e sono compatibili anche con altre patologie.
Quelli ospitati in strutture residenziali, spesso soffrono di dolori cronici, parestesie, broncopatie e dispnee notturne, reflusso gastrico, nicturia, patologie neurodegenerative cui sono associati disturbi del sonno.
anche la somministrazione di vari farmaci possono creare problemi di sonno.
importanza dei fattori ambientali nei problemi di regolazione del ritmo sonno-veglia
I disturbi del sonno sono associati a significative conseguenze negative come l'eccessiva quantità di sonno diurno
strategie di intervento basate sull'aumento di attività fisiche e motorie e di attività sociali e individuali personalizzate
abbinate anche ad altre strategie, quali il trattamento farmacologico dell'insonnia o la fototerapia
con risultati positivi, da farne raccomandare l'impiego dallo staff medico e infermieristico.
indicazioni fornite sotto forma di "raccomandazioni" per il personale
IL RECUPERO DELLA MEMORIA
invecchiando si elabora meno velocemente le informazioni
secondo vari studi, è possibile apprendere tutta la vita
Primi studi sulla plasticità cognitiva, negli anni 70, erano finalizzati a verificare se la diminuzione della prestazione in prove di intelligenza fluida fosse, reversibile.
gli anziani potevano apprendere o ri-apprendere con le mnemotecniche migliorando la loro prestazione.
Risultano efficaci e gli anziani ne possono trarre vantaggio. Il beneficio è maggiore quando le sessioni sono di breve durata, il training è condotto in gruppo e sono previste sessioni di pre-training.
Baltes e Kliegl hanno proposto 38 sessioni di training e pratica con il metodo dei loci, per il ricordo di liste di parole.
Singer, Baltes e Lindenberger hanno mostrato come individui con età superiore a 80 anni ottengano un maggior risultato.
due generazioni che non hanno valutato né il mantenimento del beneficio nel tempo né la sua generalizzazione ad altre abilità
gli anziani hanno anche un'errato sistema attributivo(locus of control)
Hanno una visione pessimistica delle proprie capacità mnestiche
circolo vizioso che porta all'anziano a perdere la fiducia e a ritirarsi
Gli interventi che considerano le conoscenze metacognitive della memoria, mostrano anche una riduzione nel livello di ansia e di stress
abbiamo la memoria di lavoro, coinvolta in diverse abilità complesse, quali il ragionamento e la comprensione testuale.