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image (Georg Simmel è considerato il più contemporaneo tra i sociologi…
Georg Simmel è considerato il più contemporaneo tra i sociologi classici. È possibile collocare il suo pensiero nel quadro delle micro-sociologie.
Nasce a Berlino da famiglia borghese di origine ebraica, consegue la laurea in filosofia, nel 1885 consegue l’abilitazione all'insegnamento universitario. Insegna per molti anni a Berlino e poi dal 1914 a Strasburgo.
Il filosofo e sociologo tedesco sviluppò una personalità intellettuale complessa con una produzione scientifica varia e per nulla sistematica.
La società per Simmel è il risultato delle relazioni reciproche degli individui: l’azione sociale. Sviluppa sin dall’inizio anch’egli, come Weber, una critica alle teorie del positivismo organicista ed evoluzionista.
L’azione sociale sorge sempre da determinati impulsi (erotici, religiosi, socievoli) o in vista di determinati scopi (ad esempio, scopi di attacco e di difesa, di gioco e di acquisizione) che fanno si che l’uomo entri in contatto con altri in una coesistenza che genera un’unità, cioè appunto la società.
Simmel ritiene che le categorie mediante le quali noi abbiamo accesso all’esperienza sensibile e costruiamo i nostri concetti siano variabili nel tempo e nello spazio e che esse abbiano un’origine pratica, ovvero nascano dai nostri bisogni vitali e dall’esperienza iniziale del nostro rapporto con la realtà.
Pur riconoscendo che gli a-priori non hanno un’origine puramente sociale o convenzionale, Simmel ritiene che essi siano avallati (garantiti) dalla loro utilità pratica.
Vi è una concezione non realista della conoscenza, considerata come risultato di un’attività di costruzione sociale.
La conoscenza è condizionata da fattori naturali e sociali, ma è anche il risultato di un’attività soggettiva relativamente autonoma.
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