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CALLIMACO (Biografia (Callimaco nacque intorno alle 310-305 a.C. nel regno…
CALLIMACO
Opere
La produzione di Callimaco fu sterminata: il lessico Suda gli attribuiva più di ottocento libri. Lo stesso Callimaco era stato editore di se stesso, ma sono giunti a noi solo sei Inni e una sessantina di Epigrammi, di altre opere possediamo solo frammenti (in particolare grazie ai papiri). Anche la cronologia delle opere è molto incerta.
L'opera monumentale di Callimaco furono i 120 libri di πίνακες (registri, tavole). Si trattava di un vero e proprio catalogo delle opere presenti nella biblioteca di Alessandria. Non era un banale schedario ma una vera e propria opera di carattere enciclopedico, suddivisa per generi letterari, spesso anche con interventi di carattere filologico. Ce ne pervengono solo alcuni frammenti.
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Biografia
Callimaco nacque intorno alle 310-305 a.C. nel regno d'Egitto, governato dai Tolomei. La sua patria era Cirene (nell'odierna Libia orientale). Era di famiglia nobilissima, discendeva dal fondatore della città. Il padre si chiamava Batto e la madre Mesatma.
Non abbiamo notizie sufficienti sulla sua giovinezza e l'educazione (probabilmente discepolo di Ermocrate di Iaso).
A causa di un probabile dissesto economico della sua famiglia, Callimaco intorno al 280 a.C. si trasferì ad Alessandria, dove inizialmente esercitò la funzione di maestro di scuola nel sobborgo di Eleusi.
La sua familiarità con i sovrani crebbe gradualmente: cantò le nozze di Tolomeo II Filadelfo con la sorella Arsione, ebbe poi dal re l'incarico di catalogare l'immenso patrimonio libraio della Biblioteca. Diventò il maggior erudito del suo tempo ma non divenne mai il direttore della biblioteca.
Si racconta anche di una presunta rivalità del poeta con il discepolo Apollonio Rodio, Callimaco avrebbe attaccato il suo discepolo in un poemetto intitolato Ibis (Suda). I termini esatti della contesa sfuggono e quest'ultima sembra contraddittoria.
Quando andò al trono Tolomeo II Evergete, la posizione a corte di Callimaco, migliorò ulteriormente perché la sposa del faraone era Berenice, concittadina del poeta.
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