Ugo Edoardo Poli, passato alla storia come Umberto Saba, nasce a trieste da madre ebraica e padre italiano nel 1883. Abbandonato dal padre in tenera età, la madre lo affida a una contadina slovena per i primi anni della sua vita. Verso i tre anni verrà reclamato e strappato da questa balia a cui rimarrà per sempre profondamente legato. Questo primo strappo, legato alla mancanza nella sua vita della figura paterna, massacrata dalla madre austera e severa, causano in lui le prime avvisaglie di disagi psichici. Frequenta la scuola con scarso profitto e ha un impiego che non lo soddisfa. Studia da auto didatta innamorandosi di Leopardi che la madre cerca di allontanare perchè lo ritiene troppo "pessimista". Edoardo è lontano dalle avanguardie italiane e non subisce il fascino degli scrittori a lui contemporanei, la poesia che gli piace è quella tradizionale. Scrive le prime poesie che raccoglie in Poesie dell'adolescenza e giovanili, un soggiorno fiorentino non lo coinvolge nelle tematiche del tempo e subisce vari rifiuti tra cui la pubblicazione del saggio" Quello che resta da fare ai poeti" da parte della "Voce" e viene anche stroncata la sua prima raccolta poetica. Questo isolamento lo riguarderà tutta la vita. Chi gli dedica un intero numero a lui dedicato è la rivista fiorentina "Solaria" con saggi di Montale, De Benedetti e Solmi. Compie il servizio militare e si sposa con Carolina Woelfler, che canterà nelle sue poesie con il nome di Lina da cui avrà una figlia amatissima, Linetta. Scrive vari testi poetici come tra cui " Trieste e una donna" del 1910-12, che confluiranno in una prima raccolta del 1911 con il titolo"Poesie" con lo pseudonimo che userà tutta la vita Saba. Nel 1921 esce il primo canzoniere e Saba entra in contatto con la psicanalisi, dopo l'esperienza della guerra fonda a Trieste una libreria antiquaria di cui sarà gestore e proprietario. La cura psicanalitica svolta dall'allievo di Freud Edoardo Weiss durerà dal 1929 al 1931, in questo modo entra ancora di più in contatto con la sua parte interiore e avrà risvolti nella sua seconda edizioni del "Canzoniere" del 1933. Colpito dalle leggi razziali per la sua origine ebraica lascia l'Italia per recarsi a Parigi, allo scoppio della guerra nel '39 è a Roma ospite di Ungaretti e successivamente si nasconde a Firenze presso Montale. Nel 1945 Einaudi pubblica la versione definitiva del Canzoniere di molto accresciuta. La tiepida accoglienza ricevuta gli fa scrivere "Storia e cronistoria del Canzoniere" ricca di osservazioni umane e poetiche. Viene riconosciuta la sua grandezza nel secondo dopo guerra e ottiene anche importanti riconoscimenti tra i quali annoveriamo il premio dell'Accademia dei Lincei e la laurea in Lettere dall'Università di Roma. Muore otto mesi dopo la morte della moglie per infarto nel 1957.