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QUANDO IL SACRO DIVENNE "SINISTRO" di Jean Jamin (Le sacre dans…
- QUANDO IL SACRO DIVENNE "SINISTRO" di Jean Jamin
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Missione Dakar-Gibuti 1931-1933
- missione etnografica e linguistica
- diretta da Marcel Griaule
- Leiris è segretario
- 20.000 km
- raccolto immenso e prezioso materiale museale
- 1° ricerca sul campo francese
Le sacre dans le vie quotidienne da conferenza l'8 gennaio 1938
- uso tempo imperfetto, tempo dell'azione incompiuta (e non presente etnogr)
- l'oggetto è se stesso
- la distanza tra osservato e osservante è data dall'infanzia
- il particolare, qui "confessato", diventa l'universale
l'etnografia
- la ricerca del sacro implica una patetica lotta con la memoria e la perdita è funzionale a creare la discontinuità dall'abituale necessaria al sacro
- la ricerca del profondo sè, dimenticato, è simile alla impegnativa della memoria collettiva, quella degli altri
- necessità di quella che Bataille chiamava intensità comuniale, l'esperienza fusionale di quell'essere che è il proprio sé
il sacro
- è nei luoghi primitivi e antichi dell'essere
- necessità di una dimensione temporale fatta di durata, ripetizione
- necessita di codificazione, assomiglia ad una messinscena, un rito
episodio emblematico del soldatino di cartapesta che cade e non si rompe e il bimbo dice "rousement" e lo correggono con "heuresement" (per fortuna)
maladresse (goffaggine) capace di sconvolgere l'ordine del mondo e nello stesso tempo ne sottolinea le regole, come il trickster (il goffo imbroglione) dell'Africa Nera
episodio zio materno che, handicappato ad una mano, invece di aiutare mamma e Leiris piccolo caduti, fa una gaffe dietro l'altra. era un acrobata e ci si aspettava da lui la capacità di risolvere le situazioni, invece solo gaffes
maladresse sociale: sciocco e scandaloso per borghesia, commovente poesia popolare dall'altro lato
è un cilecca dei gesti e parole che escoriano la superficie del mondo e rivela che ogni cosa, seppur deformata, rivela la sua essenza
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la maladresse della vita diventa l'inizio dell'etnografia: attraverso i passi falsi l'etnografo si rende conto della diversità del mondo estraneo e inizia ad osservarlo (v. Geertz)
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raggiungere le rive dell'altro attraverso un viaggio dentro di sè e lì, su quella spiaggia cambiare pelle, decisi a non accontentarsi di ciò che si è. Essere posseduti :!!:
la scrittura, attraverso le sue cancellature e raschiature ci permettere di vivere quella vita che non possiamo provare :!!:
l'infanzia che nell'innocenza del gioco inganna la morte dal momento che congela frasi che segneranno (la vultada ad capel e la gatta sulla stufa del Cinto)