Come si calcola la quota disponibile?
Per calcolare, dunque, la quota disponibile si dovrà verificare anzitutto l’esistenza di eredi necessari (ovvero coniuge, figli, e in mancanza di questi, ascendenti): se mancano, la quota disponibile sarà priva di limitazioni, e dunque pari al 100%. Il testatore potrà operare come meglio crede, senza limitazione alcuna.
Qualora vi sia qualche successore necessario, per procedere al calcolo della disponibile, bisognerà considerare due fattori: da un lato, la “massa” su cui calcolare la quota di legittima, e dall’altra l’ampiezza della quota medesima o delle quote medesime. Per quanto riguarda la prima, essa non corrisponde semplicemente ai beni caduti in successione (ovvero all’asse ereditario) ma dovranno rientrare anche quei beni eventualmente donati. La massa, dunque, è composta dai beni ereditari e dai beni donati dal defunto. È importante evidenziare, poi, come il valore della massa (e dunque anche il “peso” dei beni eventualmente donati) debba essere calcolato in riferimento al momento della apertura della successione (cioè quando si verifica la morte) e non in riferimento al momento in cui i beni sono stati donati.
Altro elemento da considerare sono, come detto, le quote degli eredi necessari, le quali cambiano a seconda del numero dei medesimi.