Le DISABILITà SENSORIALI: Attraverso i SENSI si arriva alla conoscenza, per questo essi costituiscono la via d'accesso alla realtà. La menomazione di uno può portare all'inaspettato potenziamento dell'altro.

SVILUPPO COGNITIVO: Le prime attività cognitive sono legate all'attività motoria. La mancanza di INPUT VISIVO comporta un ritardo non solo sulla motricirtà, ma anche sullo sviluppo di altre modalità sensoriali e sulla formazione della conoscenza. I ciechi presentano un ritardo, principalmente nelle operazioni infralogiche e logico-matematiche. Ma è nella RAPPRESENTAZIONE SPAZIALE che il cieco ha maggiori limitazioni conoscitive. Per la percezione dello spazio (LOCALIZZAZIONE ED ORIENTAMENTO) l'Individuo ha necessità di ancorarsi ad un sistema di riferimento che è costituito dal proprio corpo, prolungando in questo modo la condizione di egocentrismo. Come nota PIAGET, una delle linee di sviluppo cognitivo è il passaggio dalla concentrazione su di se alla concentrazione sull’altro. Per il videoleso, questa condizione permane più a Iungo, perché tende a considerare il proprio corpo come il riferimento dominante.

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Le principali composizioni dovute al DEFICIT VISIVO sono:

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SVILUPPO MOTORIO


La motricità permette al bambino l'esplorazione dell'ambiente circostante e la conoscenza della realtà favorendo lo sviluppo cognitivo, percettivo e sociale. Nei bambini non vedenti la motricità e le conoscenze spaziali si svrluppano lentamente e con maggiore difficoltà.

SVILUPPO AFFETTIVO-RELAZIONALE Il bambino videoleso non è in grado di stabilire un contatto visivo con gli altri; pertanto si evidenziano:
-RTARDI NEL PROCESSO DI SEPARAZIONE - INDIVIDUAZIONE;
-R|TARDO NELLO SVILUPPO DELL'INTELLIGENZA RAPPRESENTATIVA;
-TENDENZE EGOCENTRICHE NEL RAPPORTO CON GLI ALTRI.

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SPUNTI OPERATIVI PER L'INCLUSIONE SCOLASTICA
La certificazione medica, la DIAGNOSI FUNZIONALE e il PEI rappresentano strumenti concreti per assicurare un valido processo di INCLUSIONE.

AFFIANCARE AL VIDEOLESO UN COMPAGNO CON FUNZIONE DI TUTOR

SUSSIDI TIFLODIDATTICI (BRAILLE) DEVONO ESSERE INTRODOTTI GRADUALMENTE E CALIBRATI SULLA BASE DEGLI EFFETTIVI BISOGNI E POTENZIALITA' DEGLI ALUNNI. PER GLI ALUNNI IPOVEDENTI E' NECESSARIO QUANTIFICARE IL RESIDUO VISIVO ED ADOTTARE TESTI A CARATTERI INGRANDITI, SFRUTTANDO I CONTRASTI CROMATICI O I VIDEOINGRANDITORI.

COLLOCARE | MATERIALI DI LAVORO IN SPAZI FACILMENTE RAGGIUNGIBILI

L'ESPLORAZIONE SENSO-MOTORIA DEVE ESSERE MEDIATA DALL'INSEGNANTE CHE SVOLGERA' IL RUOLO DI GUIDA PER POI RENDERE L'ALUNNO AUTONO. (Scaffolding)

COLLOCARE | BANCHI IN MODO LINEARE

LAVORARE SULLE AUTONOMIE SPAZIALI E SULL'ORIENTAMENTO

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Le principali compromissioni dovute al DEFICIT UDITIVO SONO:

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SVILUPPO AFFETTIVO - RELAZIONALE L'udito è il senso che contribuisce alla formazione del primi legami relazionali.
-Difficoltà nelle relazioni primarie. Il non udente tende con fatica a costruire un rapporto di fiducia con le persone che lo accudiscono;
-Paralizza le proprie emozioni in quanto difficile da gestire con il conseguente rischio di confusione emotiva;

SVILUPPO COGNITIVO - Ritardo dI 2/4 anni rispetto a: coetanei nello sviluppo dovuto alla povertà di esperienze. Tale ritardo si manifesta nel pensiero astratto ed è connesso alle carenze dello sviluppo linguistico, essendo i| linguaggio un modo per esercitare i| pensiero e strumento di risoluzione del problemi. Essendo la persona audiolesa legata alla realtà concreta non è in grado di prevedere le conseguenze delle proprie azioni. Un ruolo fondamentale è svolto dalla memoria, è importante condurre i bambini all'uso di strategie mnemoniche offrendo occasioni di ripetizione e fissazione del materiale di apprendimento

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DISABILITA' VISIVA
Le principali cause della compromissione visiva possono essere:

CAUSE PRENATALI

CAUSE POST-NATALI

CAUSE GENETICHE ricollegabili a FATTORI GENETICI o EXTRAGENETICI

DISABILITA' UDITIVA
La sordità si classifica tenendo conto di tre parametri

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LOCALIZZAZIONE DEL DANNO

GRAVITA' DELLA PERDITA UDITIVA

EPOCA D'INSORGENZA

SPUNTI OPERATIVI PER L'INCLUSIONE SCOLASTICA
Per garantire un'inclusione di qualità non si può prescindere da:

STRATEGIE COMUNICATIVE:

  • Parlare con un viso rivolto alla luce;
    -Usare frasi corte, semplici ma complete accompagnate a espressioni del viso;
    -Parlare con ritmo scandito

DIDATTICA E METODOLOGIA

  • Flessibilità nell'uso dei linguaggi verbali, iconici e mimico-gestuali;
  • Professionalità nell'organizzazione della classe;
  • Interagire attraverso l'uso del linguaggio LIS

COSTANTE STIMOLAZIONE NELLA RICERCA DELLE PROPRIE IDENTITA'