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I COMUNI ITALIANI E LE LIBERE CITTA' DEL NORD EUROPA Comune nel…
I COMUNI ITALIANI E LE LIBERE CITTA' DEL NORD EUROPA
Fra il XI e il XIII secolo ci fu una forte espansione della città, in cui nacquero nuovi quartieri circondati da nuove mura, chiamati borghi.
I loro abitanti venivano chiamati borghesi. Essi, verso la fine dell'XI secolo, divennero i veri protagonisti della ripresa economica, manifestando nel corso del tempo un insofferenza sempre maggiore per quanto riguarda i feudatari.
All'inizio del XII secolo sorsero numerosi centri, come:
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In queste città, il ceto borghese, si affiancò al potere feudale e ottenne il controllo della vita politica ed economica.
Alcune di queste città si associarono in una lega commerciale chiamata Hansa, che aveva lo scopo di facilitare la circolazione e lo scambio di merci.
In Italia, nel corso dell'XI secolo si formarono i Comuni.
I cittadini più importanti, si riunivano sempre più spesso in assemblee dette consorterie, dove si prendevano le decisioni più importanti riguardo la comunità.
Le città cominciarono ad appropriarsi di alcune prerogative del sovrano, le regalìe (cioè diritti che l'imperatore poteva vantare nei confronti dei feudatari e delle città imperiali**.
IN seguito i Comuni più forti estesero il loro controllo anche sui Comuni minori e sul territorio agricolo circostante, il Contado.
All'interno dei Comuni erano sorte le corporazioni o "arti", libere associazioni fra coloro che svolgevano lo stesso mestiere per difendere i propri privilegi.
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La prima università italiana, nata a Bologna nel 1088, divenne presto un'importante sede di studi giuridici.
Presto ne sorsero molte altre nelle principali città europee, come quelle di:
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