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Italia dopo la prima guerra mondiale (Partito popolare (obiettivi…
Italia dopo la prima guerra mondiale
delusioni della vittoria
680 000 morti
Patto di Londra
Italia
rivendicare
Dalmazia
costa orientale Adriatico
non la ottiene
Città di
Fiume
1918
dichiara di voler essere
annessa a Italia
Trento e Trieste
trattato di Versailles
delegazione
rigida e ambigua
1919
gli Alleati negano Dalmazia e
Fiume
Italia abbandona in
segno di protesta
non ottenne nulla
1915
vittoria mutilata
ex combattenti delusi
D'Annunzio
a capo di reparti
dell'esercito
s'impadronisce di
Fiume
Giolitti
patto con Iugoslavia
manda esercito e
D'Annunzio si arrende
trattato di Rapallo
annette l'Istria al'Italia
un anno
ideologia nazionalista
prestigio italiano
seguaci
giovani
vita emozionante
ex combattenti
disposti ad affrontarne
i problemi
situazione economica e sociale
problemi della finanza
pubblica del dopoguerra
debito pubblico
svalutazione della lira
rincaro dei generi che si
importavano
carbone, petrolio, grano
mobilitazione in guerra dei contadini
problema per l'estero
inflazione
che divorava
i redditi fissi
problema interno
perdita potere d'acquisto
del denaro
industrie
trasformate in
impianti industriali bellici
alcune falliscono
dopo guerra
altre si riconvertono
da bellica
a beni di consumo
conseguenza
licenziamenti e disoccupazioni
forti tensioni sociali
scioperi ed occupazione
della fabbrica
scioperi agrari
sud
promessa incompiuta di terre
agricoltori
passano all'azione
volevano rivcevere la giusta ricompensa
contraddizioni dei socialisti
partito guidato da
Filippo
Turati
posizione
moderata
farà una scissione
fonda partito comunista
esponenti
Togliatti e Gramsci
1921
Partito popolare
1919
cattolici in politica parlamentare
ed elettorale
leader
don Luigi Sturzo
obiettivi
preoccuparsi dei ceti deboli
politica democratica
no abolizione proprietà privata
no dittatura di classe
pacifica composizione delle
varie classi sociali
Movimento Fascista
1919
nasce movimento dei
Fasci italiani
di combattimento
Benito Mussolini
nato a Dovia nel 1883
inizialmente esponente socialista
leader più radicale
campo dell'interventismo
espulso dal partito socialista
direttore dell'
"Avanti"
giornale
"Il Popolo d'Italia"
Programma del 1919
antiborghese
antisocialista
anticlericale
all'inizio dalla parte
dei lavoratori
dopo si schierano
con borghesi
elezioni del 1919
pochi consensi per i Fasci
paura che succedesse
la stessa cosa che in
Russia
Ultimo governo di
Giolitti
tensione sociale alta
operai invadono le
fabbriche
no intervento dello
stato
irrita i borghesi
stato liberale debole
voglia di stato più forte
apparente passività
differenza tra sistema
di governo
uninominale
ogni gruppo politico
un candidato
chi ha più voti
è eletto
proporzionale
si presentano tutti i
partiti
scelti in proporzione
al numero dei voti
1921
Giolitti da le
dimissioni
posizione debole
Squadrismo
movimento fascista
strada della violenza
1920
assalto a municipio di
Bologna
impedire insediamento
giunta comunale
rossa
distruggere
sedi di giornali
tipografie
camere del lavoro
circoli operai
squadrismo
agrario
contro contadini
finanziato dai grandi
proprietari terrieri
urbano
assalto della città
caratteristiche della
squadra d'azione
olio di ricino
manganello
persone provenienti da
ceti medi
soprattutto giovani
ex combattenti
violenza organizzata
avversario sconfitto con
mezzi impiegati al
fronte
nascita del partito
fascista
movimento dei fasci
privo di organizzazione
capi delle squadre
d'azione
ras
1921
partito nazionale fascista
PNF
Marcia su Roma
ottobre 1922
Vittorio Emanuele III
pressioni
limitare il potere dei fascisti
non dichiara lo stato d'assedio
Mussolini capo del governo
aveva dalla sua
ex Giolittiani liberali
i popolari
Sturzo e Amendola
fascismo
movimento
totalitario
controllo
dello stato
della vita dei cittadini
stato troppa importanza
rispetto al cittadino
3 grandi totalitarismi del '900
Comunismo
Russia
Fascismo
Italia
Nazismo
Germania
Delitto Matteotti
svolta decisiva
6 aprile 1924
elezioni
fascisti vincono
brogli e violenza
Legge Acerbo
1923
revisione legge elettorale
chi ha il 25% dei
voti ha 2/3 dei
seggi
il restante distribuito
in percentuale
tra le altre liste
Giacomo Matteotti
deputato
socialista
denuncia i crimini fascisti
rapito e ucciso
gli antifascisti abbandonano
la Camera
Secessione dell'Aventino
colle dove scioperavano
i plebei romani
protesta
azione del re
sarebbe stata approvata
dall'opinione pubblica
non avvenne
Mussolini
conscio della
passività del re
Discorso alla Camera
3 gennaio del 1925
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