Dopo un abbondante pasto, come ai vecchi tempi, Giovanni vuole riprovare il piacere di fare la siesta nella sua camera da scapolo e, appena sotto le coperte, risorge l'antica sua natura: «Tutto il corpo gli s'intiepidì, e fin dai calcagni, che a Milano s'era tirato dietro come pezzi di ghiaccio, gli salì alla testa un'onda di sangue calda e mormorante. Rivide le signore lombarde; ma al paragone di come le aveva viste, sembrava che proprio allora fossero ricordi dilavati, e invece ora erano donne vere. E che donne! [..] Il bisogno di raccontare gli formicolò nella lingua: desiderava che Muscarà e Scannapieco gli sedessero, come ai bei tempi, vicino al capezzale».
Per gustare il se stesso ritrovato Giovanni, per tutto il tempo del soggiorno a Catania, rimarrà a dormire nella sua casa senza la moglie.