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Eduard Manet (Olympia: (Prende spunto dalla Venere di Urbino di Tiziano.…
Eduard Manet
Olympia:
Prende spunto dalla Venere di Urbino di Tiziano. con alcune differenze sostanziali, che rendono Olympia quasi un'opera parodistica.
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Rappresenta una prostituta, Victorine, in un bordello.
La donna guarda lo spettatore in modo sfacciato, la sua posa non è raffinata, inoltre non viene idealizzata ma raffigurata in modo da poterla riconoscere.
Importante il contrasto di colori tra il bianco della pelle di Victorine, il letto, i fiori e il vestito della serva, e il nero dello sfondo e della pelle della serva.
Il gatto ai piedi del letto è simbolo di infedeltà (al posto del cane, simbolo di fedeltà presente nella venere di Urbino)
Anche in questa opera l'assenza di profondità, dalla dalla stesura di colore attraverso campiture, è desunta dalle stampe giapponesi.
Colazione sull'erba:
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Suscitò scalpore perché appunto era considerato una sorta di "profanazione" dei quadri classici da cui prende spunto: "concerto campestre" di Giorgione-Tiziano e un'incisione sul giudizio di Paride di Marcantonio Raimondi
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Non segue le regole accademiche di chiaroscuro e profondità, rese invece attraverso l'uso di colori diversi
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Pifferaio:
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non piace in quanto non rispettava la tradizione, infatti lo sfondo è compatto, l'ombra è solo sotto i piedi e manca di chiaroscuro.
ritratto di Emilie Zola:
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è presente una stampa Giapponese e una riproduzione dell'Olympia, e una che raffigura un dipinto di Velasquez
il balcone:
in primo piano è raffigurata Berthe Morisot, allieva di Manet.
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