Anche la struttura armonica diventò più ricca e varia. Come nella fase precedente, i madrigali si presentavano come una successione di brani, spesso incastrati uno con quello che seguiva; il contrappunto, imitato e non, a 4, 5 o 6 voci, era intervallato da episodi omoritmici. Oltre ai citati Marenzio, Gesualdo e Monteverdi, ebbe notevole fama Giaches de Wert, maestro prima alla corte di Mantova, poi al servizio di Alfonso II d'Este. Alla corte di Ferrara egli costituì il "concerto delle dame", un complesso formato di gentildonne della corte, cantatrici di livello professionale, per il quale composero molti maestri, tra i quali Luzzasco Luzzaschi