Enea dice a Lauso, giovanissimo guerriero etrusco che lo sfida per difendere il padre Mezenzio, ferito da Enea: Quo, moriture, ruis maioraque viribus audes?/ Fallit te incautum pietas tua? (Trad.: Dove corri a morire e osi oltre le tue forze? T'insidia, incauto, l'amore?; Aen. X, 811-812)