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Canto XXXIII (Personaggi (Dante Dante, Virgilio, Ugolino della Gherardesca…
Canto XXXIII
Personaggi
Dante
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I contenuti tematici
Una "tragedia della paternità": buona parte del canto è occupata dal racconto della prigionia e della morte di Ugolino
Colpa e compassione: questa tragedia è uno strumento poetico per riflettere sul rapporto tra la compassione per il dolore di un uomo e la comprensione della gravità delle sue colpe. Nel suo racconto Ugolino mostra il suo lato più nobile
Il degrado della lotta politica pisana: Ugolino è stato considerato un traditore della patria e della sua parte perché aveva stretto accordi con i guelfi per interesse personale. Ugolino fu al centro di una vita politica fatta di odi, tradimenti e inganni, e di questo degrado morale e politico diventa il simbolo
Il racconto di Ugolino: il conte Ugolino rivela la sua identità e quella del dannato cui rode il cranio, inoltre, racconta che ebbe un sogno premonitore in cui un lupo e i suoi cuccioli venivano inseguiti e dilaniati da cagne magre e fameliche. Al risveglio capisce di essere destinato a morire e dopo una lunga agonia, l'ultimo a cedere è Ugolino.
L'invettiva contro Pisa: lo sdegno di Dante si traduce in una invettiva contro Pisa che si augura di vederla sommersa dall'Arno, e pensa che questa sia la giusta punizione.
L'ingresso nella terza zona: i due poeti una volta entrati vedono i dannati soffrire per le lacrime, che impedite dal ghiaccio sul viso, rientrano negli occhi e gli provocano dolore. Qui Dante si chiede da dove provenga il vento che sente soffiare.
Frate Alberigo e l'invettiva contro i genovesi: un dannato si rivolge ai due pellegrini pregandoli di toglierli le lacrime ghiacciate, Dante promette di farlo se gli rivela la sua identità. Lo spirito di chiara di essere frate Alberigo e spiega che l'anima dei peccatori precipita all'inferno nel momento in cui il tradimento è compiuto, mentre un diavolo si incarna nel loro corpo fino alla morte e fa l'esempio del genovese Branca Doria. Dante rifiuta di rispettare la promessa e coglie l'occasione per pronunciare una dura invettiva contro la malvagità dei genovesi.
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Luogo: IX cerchio, seconda e terza zona: Antenòra e Tolomea
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Pena: i primi sono conficcati fino al collo nel ghiaccio del lago Cocito; i secondi stanno supini e soffrono per le lacrime che non fuoriescono, a causa del ghiaccio sul viso
Le scelte stilistiche: linguaggio semplice e immediato all'interno di strutture linguistiche ricercate. Orrore materiale e morale è reso attraverso descrizioni orripilanti, che diventano insegnamento etico: il male produce male , il dolore di un uomo è conseguenza della malvagità di un altro. Il suo racconto si apre con una citazione colta e le sue frasi sono arricchite da numerose allitterazioni.