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La sicurezza alimentare (I consumatori per tutelare se stessi e garantirsi…
La sicurezza alimentare
“Tutte le persone, in ogni momento,
hanno accesso fisico, sociale ed economico ad alimenti sufficienti,
sicuri e nutrienti che garantiscano le loro necessità e preferenze
alimentari per condurre una vita attiva e sana”.
Questa è la definizione accettata a livello internazionale al World Food Summit del 1996 sulla sicurezza alimentare
La sicurezza alimentare viene vista come la possibilità per l'uomo di avere a disposizione acqua ed alimenti necessari per idonee condizioni igienico-sanitarie
Nel corso degli anni ci sono stati degli interventi comunitari su questo argomento, a partire dal 1997 con il
“Libro
verde della Commissione sui principi generali della
legislazione in materia alimentare dell’Unione Europea
” fino ad arrivare all'impianto normativo del 2002 che introduce i fondamenti di un impianto di filiera e che si evolverà fino all'entrata vigore nel 2006 del
"Pacchetto Igiene"
con cui cambiano le regole sull'igiene e il controllo degli alimenti.
Il pacchetto igiene contiene diverse norme(n. 852, n. 853, n. 854 e n. 882 del 2004). L'obbiettivo di questo pacchetto consiste nell'uniformare le normative nazionali in modo tale che la sicurezza alimentare sia garantita per tutti i cittadini europei .
Questo insieme di norme introduce la filosofia dell'approccio di filiera(termine che significa nel settore
produttivo la catena di passaggi che precedono l’arrivo
della merce sullo scaffale del negozio.
I principi generali della sicurezza alimentare verte secondo la nuova legislazione alimentare su:
Interventi basati sull'analisi del rischio, attraverso analisi scientifiche
Controlli integrati lungo tutta la catena alimentare
I consumatori che devono prestare attenzione a ciò che comprano diventando parte attiva della sicurezza alimentare.
La responsabilità primaria dell’operatore del settore per ogni prodotto da lui realizzato, trasformato, importato, commercializzato o somministrato e su la rintracciabilità dei prodotti lungo la filiera
L'EFSA(European Food Safety Authority) è un istituzione europea che viene fondata nel 2002 ed ha sede a Parma, in Italia.
Questa organizazione si occupa di:
Nutrizione umana
Salute e benessere degli animali
Sicurezza degli alimenti e dei mangimi
Salute e protezione delle piante
In tutto il mondo è noto l'acronimo HACCP(Hazard Analysis Critical Control Points), questo acronimo venne creato dalla Nasa negli anni 60' circa quando studiavano l'impatto degli alimenti sugli astronauti. Questo acronimo fu introdotto negli anni 90' in Europa e in Italia, cosi veniva promosso il concetto di prevenzione e analisi in ogni parte del processo.
Esistono sette punti fondamentali dell'HACCP e sono:
Definizione delle procedure di monitoraggio
Definizione e pianificazione delle azioni correttive
Definizione dei limiti critici
Definizione delle procedure di verifica
Individuazione dei CCP (punti di controllo critici)
Definizione delle procedure di registrazione
Individuazione e analisi dei pericoli
In Italia si occupa della sicurezza generale la"Direzione generale per l’igiene
e la sicurezza degli alimenti e la nutrizione (DGISAN). Questa organizzazione è stata istituita nel 2006 presso il Ministero della salute ed inserita nel Dipartimento per la sanità pubblica veterinaria, la sicurezza alimentare e gli organi collegiali per la tutela della salute, in accordo con la strategia globale dell'unione europea, quest'organizzazione ha potere di indirizzo e coordinamento nei confronti delle Regioni, titolari delle funzioni e dei compiti amministrativi in tema di sicurezza alimentare
Tali compiti sono svolti attraverso i Dipartimenti di
Prevenzione delle Aziende sanitarie locali con i Servizi Veterinari (SV) e
i Servizi di igiene degli alimenti e della nutrizione (SIAN). Interamente
pubblico, il sistema di controllo italiano si avvale di una rete di laboratori
d’eccellenza, costituita dalle 10 sedi centrali e dalle 95 sezioni
provinciali degli Istituti zooprofilattici sperimentali (IZS) e dalle Agenzie
regionali per la protezione dell’ambiente (ARPA).»
Per garantire la sicurezza alimentare dei cittadini bisogna seguire alcuni punti fondamentali:
La rintracciabilità è il processo inverso della tracciabilità, ovvero il processo con cui si possono identificare tutte le fasi della lavorazione prima del consumo. Il consumatore trova tutte queste informazioni nell'etichettatura degli alimenti
E il Regolamento(UE) 1169/2011 che definisce in modo generale i principi, i requisiti e le responsabilità che disciplinano le informazioni sugli alimenti e, in particolare, l’etichettatura degli alimenti. Questo insieme di regole fissa gli strumenti volti a garantire il diritto dei consumatori alla informazione e alle procedure per la fornitura di informazioni sugli alimenti,tenendo conto dell’esigenza di prevedere una flessibilità sufficiente in grado di rispondere alle evoluzioni future e ai nuovi requisiti di informazione” (Art. 1, comma 2).Questo pacchetto di regole è in vigore dal 13 Dicembre 2014
La tracciabilità degli alimenti ovvero il processo con cui si può identificare gli alimenti, gli ingredienti e le piante utilizzate durante tutto il percorso campo-tavola
I consumatori per tutelare se stessi e garantirsi una sicurezza alimentare devono prestare attenzione alle etichette, infatti esse devono rispettare alcuni punti affinché i consumatori possano essere certi di ciò che comprano e sono:
Non deve suggerire, tramite l’aspetto, la descrizione o le illustrazioni, la presenza di un particolare alimento o di un ingrediente, mentre di fatto un componente naturalmente presente o un ingrediente
normalmente utilizzato in tale alimento è stato sostituito con un diverso componente o un diverso ingrediente.
Non deve suggerire che l’alimento possiede caratteristiche particolari,
quando in realtà tutti gli alimenti analoghi possiedono le stesse caratteristiche, in particolare evidenziando in modo esplicito la presenza o l’assenza di determinati ingredienti e/o sostanze nutritive.
L'etichetta deve dare un'informazione leale e trasparente al consumatore
Non deve attribuire al prodotto alimentare effetti o proprietà che non possiede. Per esempio il curare o guarire una malattia
Non deve indurre in errore per quanto riguarda le caratteristiche dell’alimento (natura, identità, proprietà, composizione, quantità,
durata di conservazione, paese d’origine, ecc.).
Inoltre l'etichetta deve avere delle indicazioni obbligatorie come:
La quantità di taluni ingredienti o categorie di ingredienti e la quantità netta dell’alimento;
Il termine minimo di conservazione (TMC) o la data di scadenza e le condizioni particolari di conservazione e/o le condizioni d’impiego
Qualsiasi ingrediente o coadiuvante tecnologico elencato nell’allegato II o
derivato da una sostanza o un prodotto elencato in detto allegato che provochi
allergie o intolleranze usato nella fabbricazione o nella preparazione di un alimento e ancora presente nel prodotto finito, anche se in forma alterata
Il nome o la ragione sociale e l’indirizzo dell’operatore del settore alimentare(produttore, confezionatore, venditore) e il paese d’origine o il luogo di provenienza ove previsto all’articolo 26
La denominazione dell'alimento e l'elenco degli ingredienti.
Le istruzioni per l’uso, per i casi in cui la loro omissione renderebbe difficile un uso adeguato dell’alimento
Una dichiarazione nutrizionale divenuta però obbligatoria dal 13 dicembre 2016