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LA GRANDE CRISI E LA PESTE (la principale conseguenza fu l'abbandono…
LA GRANDE CRISI E LA PESTE
peste: punizione divina contro la corruzione del cristianesimo
unico rimedio: avvio di una penitenza collettiva (perdono di Dio)
Fu questa la richiesta dei flagellati (movimento religioso penitenziale, seconda metà del 200)
la devozione popolare si orientò anche verso culti meno estremi
spesso le cause della peste furono attribuite a ebrei e musulmani
Clemente 6° cercò di frenare i massacri nel 1348 con la bolla di Quamvis perfidiam
Conseguenze della crisi demografica: fenomeni di ristagno e recessione economica
permise una riorganizzazione delle attività produttive che favorì la ripresa dello sviluppo iniziata nel 12° e 13° sec
Concentrazione della ricchezza nelle mani di pochi
la manodopera era diminuita,con un conseguente aumento della forza contrattuale
In agricoltura si assistette alla diminuzione della produzione che determinò un'impennata dei prezzi dei cereali
Portò allo scoppio di tumulti e ribellioni che ebbero per protagonisti i lavoratori salariati e i contadini
La crisi demografica ebbe ripercussioni a livello economico
Iniziò un periodo di recessione, vi fu una diminuzione della richiesta di prodotti e si assistette a un rialzo dei prezzi dei cereali
la principale conseguenza fu l'abbandono delle terre meno produttive
accompagnato dallo spopolamento di interi villaggi
desertificazione delle campagne
assenza d'irrigazione e incuria di canali e letti di fiumi
lo spopolamento favorì
una riorganizzazione della produzione agraria e aumento della diversificazione delle colture
coltivazioni legate all'attività artigianale e l'allevamento
introduzione di una mentalità imprenditoriale
crisi del 300: affossamento della situazione economica