4a. Vita umana/vita autentica
Natura umana
Vita umana
Vita autentica
Mistero
Destino
Autenticità
Storicità
Libertà
Animale (Ant. Naturale) culturale (Ant. Culturale) simbolico (Ant. Filosofica)
L'uomo trova la sua natura soprattutto nel suo vivere in relazione, giocando tutta la sua esistenza tra la sua libertà e la convivenza con gli altri e il mondo. Questa apertura agli altri e al mondo si fa attraverso il linguaggio (parole-ricevute/parole-parlate) che dà forma e contenuto alla realtà. Così, possiamo dire la crescita umana si dà attraverso il processo di poter nominare la realtà
Abitiamo la relatività (tutte le interpretazione sono dipendenti del contesto storico), ma questo non deve portare al relativismo
Libertà da - processo per superare costrizioni ed essere davvero autonomi e indipendentei
Libertà per - processo per superare il piccolo ego e vivere per un qualcosa più grande
Nucleo più determinante del cambio epocale che viviamo:
- il mondo viene definito più come evoluzione che come natura
- l'uomo inteso come essere in continua creazione di sé stesso
La migliore carta d'identità del momento presente, con base nel cambio epocale che viviamo, è il pluralismo. In questo contesto pluralista troviamo diversi livelli di verità:
- Verità universali - di applicazione generale (in quanto vincolano tutti e pubblicamente)
- Verità particolari - criteri di riferimento riservati solo a determinati gruppi
Esercizio autentico della libertà - quanto più libera e quanto più generatore di libertà, più autentica!
Autenticità soggettiva = genuinità - spontaneità, schiettezza, sincerità
Autenticità oggettiva = giustizia - lealtà, dedizione al bene, amore alla vita
La vita più che problema (significato e spiegazione), è mistero (senso e comprensione)
L'uomo vive un sentimento di inquietudine permanente, eterna insoddisfazione, con la coscienza che siamo limitati e finiti
La morte per l'uomo occupa il posto centrale dell'esperienze di limite e di fallimento. L'uomo è l'unico essere vivo che sa di dover morire.
Heidegger dichiara l'esistenza umana come "essere-per-la-morte"
Davanti alla morte l'uomo ha sempre sperato e spera che questa non abbia l'ultima parola. Questa non è una speranza irragionevole o illusoria, ma a favore del senso dell'uomo. Infatti, le diverse esperienze di autotrascendimento che l'uomo può sperimentare, producono qualcosa oltre i nostri confini. Coltivano una speranza che non riduce la realtà a una specie di coscienza come semplice conoscenza, perché ci lasciano affascinati con quello che sta al di fuori di noi.
- Le risposte esistenzialiste (soprattutto di Sartre) hanno considerato che questo "essere-per-la-morte" porta all'assurdità dell'esistenza umana
- Già i marxisti hanno considerato che solo l'impegno nella lotta contro l'alienazione contribuisce a donare una certa "immortalità sociale"