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ANIMAZIONE GIAPPONESE
I PIONIERI
La prima generazione di animatori sono pionieri che si avventurano in un settore sconosciuto; Seitaro Kitayama ed i vignettisti Oten Shimokawa e Jun’ichi Kōchi rimasti colpiti dalle produzioni animate occidentali incominciano a sperimentare; Non esistono ne manuali ne scuole, si animano le proprie vignette fotografandole una ad una da una lavagna.
Dopo alcuni anni di studio incominciano a spuntare le prime produzioni: non sono altro che strisce comiche come quelle nei giornali.Non esistendo la TV vengono proiettati all’interno dei rari cinema e dopo la proiezione la pellicola viene tagliata e venduta in singole sequenze come strisce comiche.https://www.youtube.com/watch?v=4DMQx0dTqb:
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Anime in tempo di Guerra
Come è ovvio anche l’animazione viene colpita dalla propaganda politica in guerra.
Dove in America trionfava un Paperino alle prese con il nazismo, in Giappone Momotarō e i suoi amici animali (impersonificazioni dell’estremo oriente) attaccano i Demoni occidentali su un isola giapponese, strizzando l’occhio ai fatti di Pearl Harbor.
La Toei Animation e il Dio dei Manga
Nel 1948 in piena occupazione americana viene fondata la Toei Animation che diventerà in futuro il più grande studio di animazione del Giappone, trattando la trasposizione in anime di manga come Dragon Ball e One Piece e creando decine di Serie .
Nel 1958 la Toei rilascia il primo film anime di sempre, La leggenda del serpente bianco.

Gli anni ’70:
Heidi, Miyazaki e tanti Robottoni
Mentre il mondo è in piena guerra fredda, la diffusione della TV aumenta esponenzialmente anche in Giappone aggravando la concorrenza dei prodotti televisivi su quelli cinematografici.
Nascono la Sunrise e la Madhouse. I nuovi studi portano aria fresca, incominciando a trattare l’adattamento in anime di opere più cupe come Rocky Joe o Heidi, uno dei primi anime ad essere tratto da un opera straniera.
A meta degli anni 70 però il genere simbolo di una generazione ha il suo inizio, prendono vita in TV: Mazinga Z fino ad arrivare all’alba degli anni 80 con l’uscita di Jeeg Robot D’acciaio.
Negli anni 70′ si fa largo la trasposizione animata di un genere che diventerà molto florido negli anime, quello fantascientifico. Nel finire degli anni ’70 Miyazaki fa i primi (grandi) passi dirigendo oltre alla prima serie anime tratta dal manga di Monkey Punch anche il famoso film “Lupin III – Il castello di Cagliostro“.
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Il nuovo millennio: Il primo premio Oscar, gli anime con Internet e l’animazione sperimentale
Nel 2001 avviene la consacrazione finale per l’animazione giapponese.
Lo studio Ghibli di Miyazaki ottiene grazie a “Spirited Away” (conosciuto da noi come “La città incantata” ) il primo oscar all’animazione per un anime.
Verso la metà del 2000 incomincia a farsi sempre più grande il fenomeno di adattare visual novel/novel/eroge in anime/manga. Titoli come La malinconia di Haruhi Suzumiya (2006), Fate/Stay Night (2006), Toradora! (2008–09), K-On! (2009), Clannad (2008-09), e molte altre incominciano a riempire il mercato.
Il futuro: Lo specchio del Giappone
Il lato tecnico vedrà un sempre più massiccio uso di animazione in CG visto sempre il più basso costo di tale tecnologia e il grande aumento di figure professionali nel campo.
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