Myricae del 1891, opera di ben nove edizioni, è caratterizzato da temi statici, il dolore, la memoria, la campagna, qui si evoca anche il tema del "nido" che il poeta rimpiange poichè distrutti dalla malvagità, che è l'unico luogo di felicità e innocenza , vi è quindi una sorta di rifiuto della realtà moderna, e delle città, la campagna della Romangna, luogo della sua infanzia, quindi è lo scenario in cui il poeta proietta le proprie inquietitudini
La novità presente è la brevità dei componimenti che si fondano sulla volontà di dar vita ad attimi fugaci, costituiti inoltre su uno stile paratattico, in cui il ritmo sostituisce l' ordine logico. Inoltre è presente un linguaggio poetico fondato su tre livelli espressivi:
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Linguaggio pregrammaticale è posto fuori dalla grammatica, è costituito da onomatopee, dal fonosimbolismo; rende così conto della vita animale e dei suoni di cui è intessuta l'esperienza umana
Linguaggio postgrammaticale che è caratterizzato da termini tecnici, attinti da lingue speciali, i gerghi, che è poi quello che fa cogliere la lingua nel suo uso concreto all'interno di una realtà locale con nel poemetto Italy(1904)
Altra caratteristica fondamentale dell'opera è l'innovazione metrica, egli rispetta gli istituti tradizionali che però rende irriconoscibili, attraverso l'uso di cesure, enjembements, sospensioni, e forme nominali che creano una sfasatura tra il metro e la sintassi , tanto da rendere i metri tradizionali spezzati e singhizzanti, per garantire la sonorità