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ROSMINI
220px-Rosmini_Rovereto_02 (I problemi politici nati con la…
ROSMINI
I problemi politici nati con la Rivoluzione francese e gli economico-sociali nati con quella industriale fu oggetto d'analisi di Antonio Rosmini, partendo dalla religiosità cristiana fino ad arrivare alle concezioni moderne. Il suo pensiero si rivolge alle idee della Restaurazione per poi arrivare a quelle socialiste.
In generale si può considerarlo liberalismo in senso cristiano, per il nesso posto tra cristianesimo e libertà. Il fine della società politica è l’appagamento degli individui che la formano e la realizzazione del bene di ogni individuo e non quello morale che è universale. Tutta l’attività che si svolge nella società scaturisce dagli animi e dai desideri degli uomini.
Il fine della società politica è l’appagamento degli individui che la formano e la realizzazione del bene di ogni individuo e non quello morale che è universale. Tutta l’attività che si svolge nella società scaturisce dagli animi e dai desideri degli uomini.
Le cose materiali non sono altro che mezzi con cui acquietare i desideri dell’anima. Le società politiche sono caratterizzate da un continuo movimento nel senso che oscillano tra un limite
inferiore e uno superiore.
Raggiunto il primo la società si disarticola e non sussiste più come entità reale ma si suddivide negli aggregati sociali che la formano; il secondo è il livello della loro intrinseca perfezione che non riesce mai a conseguire.
Ci sono quindi 2 movimenti: progresso e regresso; le cause del movimento sono i 2 principi di sostanza e accidente, il primo spinge verso la sua esistenza, la sua vita, mentre il secondo verso il suo perfezionamento.!
Per intendere i motivi per cui le società progrediscono e regrediscono ricorre ai concetti di sostanza e accidente nel senso cioè che nella società c’è ciò che attiene alla sua esistenza, alla sua vita cioè la sostanza, e ciò che invece si riferisce al suo perfezionamento cioè l’accidente
Le regole della politica sono:
- conservare e fortificare ciò che costituisce l'esistenza o la sostanza della società anche a costo di dover trascurare l'accidente
- non ricercare i perfezionamenti a scapito di ciò che è sostanziale. Nessuna società tende alla autodistruzione, ma ci si rischia di arrivare se si cerca troppo l'accidente.
La società è formata dalle relazioni degli individui con le cose, e gli individui sono i fini e le cose i mezzi per raggiungerli. Queste sono detti vincoli sociali perché scaturiscono dalla società, come il diritto, che infatti Rosmini chiama diritto sociale
E il vincolo sociale si basa sulla benevolenza, ovvero la cooperazione degli individui per raggiungere fini comuni.!
Prima della società politica vi sono: società teocratica (uomo con Dio), società del genere umano e società familiare.
C'è però da tenere conto che l'uomo per Rosmini non si risolve come essere parte di una società, ma è una vero e proprio diritto vivente, che esiste a prescindere dalla società, proprio in virtù della sua intelligenza, dell'essere, ecc...!
Rosmini divide 2 società: la società visibile e quella invisibile. La visibile è la società materiale, mentre la seconda è quella che Leibniz chiamava repubblica delle anime. Questa distinzione è importante perché rappresenta il nesso tra buone condizioni materiali e reale unificazione degli animi di una società
La società esterna deve essere una rappresentazione della società interna.
Le reali trasformazioni della società avvengono in quella invisibile che esprimono la volontà comune volta a perseguire il fine della società. Quando tale volontà non esiste più la società politica si riduce a un ordine formale senza intima forza di coesione e si inizia il processo di disgregazione che si riflette nella società
materiale.
L'energia che fa degli individui una reale unità è l'intelligenza, fornita dall'essere, che permette la creazione di vincoli tra le persone e quindi la società. E l'intelligenza nasce nella società materiale grazie alla creazione di cose come il linguaggio che permettono i rapporti tra gli individui.
La razionalità si esprime nella società materiale nel senso che questa le fornisce i mezzi, soprattutto il linguaggio e crea le condizioni per esprimersi e crescere su se stessa.
La quantità di intelligenza di cui fa uso la società è prodotta da due tipi di razionalità:
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La ragione speculativa degli individui, tra le quali deve esserci un rapporto tale che le faccia convergere sul fine della società.
C'è da sottolineare che tutto questo concatenamento parte dalla ragione che si esprime negli individui, ma la società creata dalla ragione a volte prende il sopravvento sugli individui, e modifica la razionalità degli individui stessi. E questa cosa è l'origine del movimento involutivo e disgregativo della società
La riduzione della razionalità a oggetto della società materiale avviene con una politica
basata sul progresso economico e sull'accumulo di capitali. Come affermava Gioia, il quale
riteneva che il tipo di società si modifica a seconda del tipo di economia.
Un economia agricola ha come regime un oligarchia e cultura teologica, mentre l'economia industriale promuove la democrazia e la cultura scientifica.
Rosmini invece vuole spiegare cosa realmente scaturisce da questa società e lo fa distinguendo le 2 facoltà della ragione: il pensiero e l'astrazione, la prima coglie gli enti
reali e i loro fini, la seconda estrapola parti di ente e le mette in relazione con gli altri, in pratica crea le idee e le mette in rapporto.
La crescita dei bisogni in una società industriale tende ad
influenzare le masse e ad orientarle verso la soddisfazione dei propri desideri. E ciò porta all'utilizzo improprio dell'astrazione che finisce per sostituirsi del tutto al pensiero e quindi a sopprimere la razionalità.
Si disarticolano così i vincoli sociali e aumentano i comportamenti fuorilegge. Inoltre il desiderio degli uomini non va più verso i beni materiali (che lo appagano), avendo ridotto la ragione ad astrazione, ma verso quelli astratti, e quindi non li raggiungerà mai e si adira e cresce l'insoddisfazione.
La forza complessiva della società diminuisce e si rende difficile far valere una volontà politica unitaria. Nell’individuo si determina una scontentezza che cresce su se stessa e alimenta un sentimento d’ira che finisce col dominare il suo carattere. Si verifica così il paradosso delle società consumistiche: aumenta la quantità di beni materiali a disposizione, migliorano le condizioni sociali ma cresce l’insoddisfazione.
La ricchezza si accumula solo in poche persone e i lavoratori si massacrano per non ottenere pi nulla, neanche i loro diritti.
Nascono tensioni e conflitti. E le eventuali popolazioni ancora di economia agricola vengono rase al suolo dall'industrializzazione e dal consumismo, esempio perfetto gli Indiani d'America.
Tutte queste critiche scaturiscono nell'affermare la sua teoria filosofica liberalista. Al centro non ci deve essere l'economico, ma la persona. Porre al centro l'economia porta a orientamenti di tipo socialista che vedono il male come male sociale solamente e accetta le tesi di Rousseau sul rifondare la società in modo che corrisponda all'umanità dell'uomo
La politica delle società contemporanee è tendenzialmente perfettista perché si ispira a un umanitarismo astratto che misconosce il reale problema del male e non si pone il problema dei limiti inerenti alle cose e alle attività dell’uomo per cui vi sono beni la cui esistenza sarebbe impossibile senza l’esistenza di alcuni mali.
Il sistema economico industriale da solo non porta ad una autosufficienza e ad una
autoregolamentazione, ma bisogna considerarlo come è, ovvero un semplice strumento.
Necessario per il progresso della società, ma solo uno strumento.!
Rosmini ritiene che il governo debba seguire una politica per impedire la degenerazione dovuto all'economicismo. Intanto ci vuole una forma di educazione civile e sociale per rafforzare gli interessi delle classi meno abbienti, poi si deve elargire i beni artificiali nella giusta misura.
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La politica deve assumere invece un atteggiamento critico nei confronti del perfettismo: deve tener presente che l’esistenza di un bene impedisce talora di necessità quella di un altro bene maggiore; come pure che l’esistenza di un bene ha connessa l’esistenza di alcuni mali e viceversa
Dopo questa critica al perfettismo e all'economicismo Rosmini si concentra sullo studio dello Stato costituzionale. Rosmini vuole trovare i principi e le norme per impedire la formazione del nuovo dispotismo nato con la Rivoluzione francese.
La società civile presuppone altre 3 forme di società: la teocratica, la società dell’uomo con Dio; la familiare; quella del genere umano. Esse sono distinte e non sono riconducibili e risolvibili nella società civile.
Questa è caratterizzata da un potere supremo e universale finalizzato a regolare le modalità dei diritti di tutti gli associati. La formazione di questo potere è il risultato di un lungo processo storico nel corso del quale si è venuto affermando l’elemento civile promosso dagli individui e dal popolo di contro all’elemento signorile rappresentato dalle famiglie aristocratiche
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