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L'Età Comunale: I Comuni Medievali (il podestà (statuti comunali…
L'Età Comunale: I Comuni Medievali
il Comune
sul finire dell'XI secolo in molte città italiane
nuova forma di governo
nuove esperienze di autogoverno cittadino
il fenomeno comunale
Italia del centro e del nord
favorito da due circostanze
la debolezza degi imperatori che avevano perduto gran parte della loro autorità
l'esigenza di trovare nuove forme politiche, più adatte a regolare la convivenza della popolazioni cittadine che erano in rapida e tumultosa crescità
differenze fra Comuni italiani e città europee
città europee
non furono mai pienamente autonome, e poterono disporre esclusivamente dei diritti concessi loro dai re o dai nobili
non tentarono mai di espandersi nella campagna intorno
gli abitanti erano sopratutto mercanti e artigiani
Comuni italiani
si diedero leggi e magistrati, amministrarono la giustizia, batterono la moneta, imposero tributi e chiamarono i cittadini alle armi
lottarono fin dal XII secolo per sottomettere il contado
la popolazione comprendeva, oltre alla comunità mercantile, anche aristocratici, uomini di cultura, proprietari terrieri medi e piccoli, contadini immigrati
assemblea cittdina
formata dalla popolazione maschile che prestava servizio militare
si riuniva periodicamente per eleggere i consoli e per prendere decisioni o, meglio, per confermare decisioni già prese dalle autorità
i consoli
coloro che governavano effetivamente la città
appartenevano alle famiglie più ricche
eletti in numero da 4 a 20, e, al momento di assumere la carica, si impegnavano solennemente a garantire sicurezza, pace, e giustizia
il podestà
magistrato unico in cui affidarono il governo a
amministrare la citta = conoscere bene il diritto;
guidare l'esercito cittadino = essere esperto nell'uso degli armi
doveva provenire da un'altra città, perchè si pensava che, essendo forestiero, potesse meglio operare per il "bene comune" senza alcun riguardo per gli interessi di questa o di quella famiglia
restava al potere per un tempo determinato (d.s. un anno); se aveva svolto bene il suo incarico, riceveva un alto compenso
statuti comunali
documenti in cui erano raccolte le norme che regolavano la vita della communità
popolari
erano mercanti, banchieri o artigiani che appartenevano a potenti corporazioni o ad associazioni di fanti, che combattevano a piedi nell'esercito comunale e si aspettevano una ricompensa per i servizi resi alla communità in tempo di g
uerra
lottavano per essere ammessi alle più alte cariche di governo
fazioni
gruppi politici che facevano uso della loro armata
quando una era sconfitta, coloro che ne facevano parte venivano uccisi o condannati all'esilio insieme alle loro famiglie, i loro beni erano confiscati, le loro case distrutte
il Comune popolare
corporazioni di mestiere e associazioni popolari, alleate a quella parte di nobili esclusa del governo
mercanti più autorevoli decisero di nominare come capo un capitano del popolo e crearono nuovi organi di governo
a poco a poco, in alcune città, riuscì ad avere la prevalenza
il potere passa ai nuovi richhi
popolo minuto
piccoli artigiani, commercianti, apprendisti, e operai
popolo grasso
le arti maggiori
grandi famiglie di nuovi ricchi
sette arti, alle quali nel XIII secolo appartenevano i cittadini più ricchi e potenti di FIrenze
arte della lana, arte dei medici e speziali, arte della seta, arte dei cambiavalute, arte di calamula, arte dei vaiai, arte dei giudici e dei notai
banchieri internazionali, grandi mercanti, padroni di manifatture tessili
avavano case in città e terre in campagna