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LOCKE
locke (L'Inghilterra dopo la morte di Cromwell e la…
LOCKE
L'Inghilterra dopo la morte di Cromwell e la restaurazione monarchica si dibatteva in
conflitti politici interni fra Corona e Parlamento e tra Riforma puritana e Chiesa d'Inghilterra.
Gli ultimi 2 Stuart (1660-1689) vide l'Inghilterra usare una politica filofrancese, re Luigi XIV che voleva eliminare l'Olanda, roccaforte del Protestantesimo, e far tornare
l'Inghilterra cattolica.
I problemi politici furono risolti dalla spedizione di Guglielmo
d'Orange marito di Maria, figlia di Carlo II. Guglielmo diventò re e Giacomo II, scappato in Francia, fu dato traditore.
Così ci fu l'accordo tra i 2 partiti dei whigs e dei tories, che professavano i primi la supremazia del Parlamento con diritto di resistenza al re, mentre i secondi la scelta divina del sovrano.!
Uno dei grandi pensatori di questo periodo e riguardo a questi problemi fu John Locke, famoso per i “Due trattati sul governo”, dove sono presenti gli ideali dello Stato costituzionale moderno, ed è la base della filosofia politica del Settecento.
La prima parte dei trattati è dedicata a confutare Robert Filmer, che diceva che il potere del re è divino e si ricollega ad Adamo, che aveva controllo totale su tutte le cose e i figli da lui generati.
Filmer scriveva ciò per confutare il cardinal Ballarmino che aveva detto che il potere sovrano sta nella moltitudine, idea tipica dei Puritani, nonché confermata, secondo
Filmer, dalle Sacre Scritture.
Poichè impossibile giustificare il potere sovrano sulla base del
diritto paterno di Adamo alla luce della Sacra Scrittura in quanto sono tanti e tali i fatti che caratterizzano la storia di Israele che non si riesce a vedere come possa sussistere una continuità di potere tra Adamo e tutti gli altri re
Il potere politico ha invece un fondamento umano, e deve essere distinto dalle altre forme di potere, che possono essere quello del magistrato sul cittadino, del padre sui figli, marito su moglie, padrone schiavo
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Il diritto alla vita si esprime nella possibilità del singolo di essere libero, indipendente, può godere dei beni acquisiti, e la proprietà è il posto dove l'uomo è libero.
La proprietà è l’ambito materiale nel quale si attua la libertà e l’autonomia dell’individuo nello stato di natura.
Ogni uomo rende suo ciò che ha fatto col suo lavoro, es: la terra che ha coltivato. Infatti tutto ciò che c'è, c'è grazie al lavoro degli uomini.
La proprietà è la misura con cui si misura il lavoro dell'uomo.
Poi con la moneta ha consentito di estendere la proprietà al di là dei limiti personali.
Solo con il lavoro le cose naturali vengono trasformate in beni atti a soddisfare i bisogni. La proprietà diventa la misura della capacità, dell’industriosità, dell’abilità, dell’energia che l’individuo è in grado di esprimere.
La società naturale si attua spontaneamente allorchè ciascun individuo svolge la sua attività per procacciarsi i beni che gli sono necessari e perciò stabilisce con i suoi simili dei rapporti di collaborazione
Ed ognuno ha la possibilità di difendersi da aggressioni, ma facendo così ognuno diventa giudice e ciò è negativo, perché non c'è giustizia al di sopra delle parti.
E quindi ci si accorda per formare la società politica propriamente detta, che amministra la giustizia dal di sopra. E nelle decisioni vince sempre, secondo Locke, la maggioranza, che vincola la minoranza. La forma di governo verrà a sua volta scelta dalla maggioranza.!
L’individuo preesiste con i suoi diritti naturali alla società politica la quale trova la sua ragion d’essere nel consenso di coloro che l’hanno costituita. Nessun vincolo può essere imposto all’individuo se non viene da lui accettato.
L’individuo in tal modo si spoglia a favore della società politica del suo potere esecutivo cioè del suo diritto di difendere con la forza la sua vita, libertà, proprietà e costituisce un potere pubblico per la difesa dei suoi diritti.
La costituzione migliore per Locke è quella che si articola in 3 poteri: legislativo, esecutivo e federativo
L'esecutivo fa eseguire le leggi.
L'esecutivo e il legislativo non devono coincidere sennò chi fa le leggi se ne può sottrarre, inoltre le leggi devono essere fatte valere sempre, quindi l'organo che le fa eseguire deve rimanere sempre attivo, cosa che invece non succede per chi le formula.!
Il federativo invece si occupa dei rapporti tra Stati e se dichiarare guerra o meno. E quest'ultimo, seppur separato dall'esecutivo, è composto dalla stessa assemblea, se no si possono creare situazioni di instabilità per mancanza di unità di potere.!
Il legislativo fa le leggi però è sottoposto alla legge di natura; non può condannare ingiustamente né può privare della proprietà
Comunque l'esecutivo-federativo è subordinato al legislativo, che, in ambito inglese, vuole dire Parlamento superiore alla Corona. Il fatto che tutti devono obbedire alla Corona (esecutivo) deriva dal fatto che il Parlamento (legislativo) ha voluto così.
Si rende conto che l'esecutivo non è sempre sottoposto
al legislativo; la legge per quanto giusta non deve essere assolutizzata, ma temperata.
Ma l'ultimo giudice è sempre il popolo che deve giudicare se quello che fa la Corona, con l'appoggio o meno del Parlamento, sia giusto o no, e se non lo è, c'è come al solito il tirannicidio. La tirannide per Locke comporta la dissoluzione dello Stato e si ritorna allo stato di natura dove ognuno si può far giustizia da se