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SPINOZA Spinoza (Le tematiche di Hobbes furono poi riprese da Spinoza,…

- - - - Questo in particolare per il Cristianesimo, che, diviso al suo interno in più parti, è degenerato in superstizione, a causa di retori, dei teologi e degli ecclesiastici che non si interessavano delle superstizioni, ma che hanno pensato solo al loro prestigio personale.!
        
        Bisogna eliminare dalla religione la parte superstiziosa.
- - - - Siccome la maggior parte delle persone cercano solo di seguire il proprio utile, allora la società non regge se non con leggi coercitive che obbligano l'uomo.
        
        Però l'uomo per natura non accetta di essere costretto, e quindi le leggi devono essere temperate e per farlo entra in gioco la religione, dove gli uomini, per devozione più che per costrizione, obbediscono.
        
        Per questo la religione si deve legare al potere politico. Riassumendo si può dire che filosofia e la ragione servono per scoprire la Verità, anche in ambito divino e religioso, mentre la
        religione e la teologia servono per fare obbedire gli uomini alle leggi, dirette al sommo bene, oltre che al sostentamento dell'individuo, cioè Dio.
- - - - Questa situazione convinse gli uomini che l’unico modo per
        sottrarsi a questa situazione era di associarsi per provvedere collettivamente a ciò che è necessario alla sopravvivenza.
        
        Allo stato di natura non c'è giusto e ingiusto, stolto e saggio; e tutto è lecito, tutti sono uguali. Spinoza si rifà ad Hobbes e dice
        che gli uomini ad un certo punto hanno creato lo Stato. Però la differenza tra i 2 è che per Spinoza lo Stato nasce sulla base della volontà di tutti; sono democratici.
        
        Nonostante ciò, però gli uomini oltre alla ragione hanno anche istinto e passioni e ognuno preferisce sempre il suo utile personale, e quindi ci deve essere un potere sovrano che comandi tutti con imponendo anche delle pene.!
        
        La natura della società politica è essenzialmente democratica per sottoporre il proprio comportamento alla guida della ragione.
- - - - La prima esigenza dello stato è di resistere alla dispersione e disgregazione che sono generate dalle passioni.
        
        Ribadisce il principio dell’assoluta obbedienza alla potestà sovrana perché la fedeltà dei sudditi è la condizione indispensabile affinchè possa sussistere la società politica come garanzia di pace
        
        Non riconosce la legittimità della resistenza attiva nei confronti del potere tirannico. Il suddito non può contrastare con la forza il tiranno ingiusto in quanto la sua azione avrebbe come conseguenza la fine dello stato.
        
        Il potere sovrano ha pure funzione demiurgica, forma gli individui,
        per cercare di farli diventare da semplice massa a vero e proprio popolo.!
        
        La democrazia è al forma di governo che più delle altre rappresenta l’essenza della società politica in quanto realizza la coincidenza dell’utile di chi detiene il potere con l’utile della collettività.
- - - - La libertà di pensiero deve essere connessa alla libertà religiosa. Se la religione è autonoma, se il sommo bene è l’amore intellettuale di Dio.
        
        Tutti gli Stati assoluti che hanno tentato di bloccare la libertà di pensiero sono finiti sempre in lotte e divisioni ancora più accese. E se anche lo Stato potesse imporre le opinioni proprie a tutti, non potrà mai sapere quello che i cittadini pensano; i quali iniziano a dissimulare e ciò è la base della fine dello Stato.
        
        Lo Stato deve garantire e fissare le norme della vita religiosa, infatti come già visto la religione non esiste allo stato di natura, ma nasce con lo Stato e con la storia del popolo di Israele testimoniata dalla Bibbia.
        
        La religione è importante ai fini della salvezza del vincolo sociale, dell’armonia e della disciplina. È la religione che ispira l’etica civile su cui si fonda l’ordine politico.
        
        Lo stato si fonda sul’autonomia della ragione e il suo fine ultimo è la libertà di pensiero e religiosa, che è la caratteristica indispensabile affinchè lo stato possa essere autonomo e indipendente
        
        Lo stato trova così la sua legittimazione e non ha più bisogno di ricorrere al diritto divino per giustificare il suo potere di fronte ai
        sudditi.