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SAN TOMMASO (Nel “Commento alla Politica di Aristotele”, dice che la…
SAN TOMMASO
Nel “Commento alla Politica di Aristotele”, dice che la politica è una scienza autonoma, e studia le cose che possono essere conosciute dall'uomo con la
ragione e tra queste vi è lo Stato, la polis.
Non è una scienza speculativa, ovvero teorica, ma
neanche pratica, è una scienza che studia i comandi, le disposizioni e gli ordini, è una scienza dell'agire. La disciplina che studia la città come un tutto è la scienza politica.
Spiega anche il rapporto gerarchico tra le istituzioni, che, visto in ottica cristiana, è anche coincidente con la
gerarchia degli individui.
La politica deve essere intesa come scienza architettonica che presiede al coordinamento di tutte le altre discipline che riguardano le attività che si svolgono nella società.
La città, cioè l’oggetto della scienza
politica alla stessa guisa delle cose fatte dagli uomini mediante le arti meccaniche, è realizzata dagli uomini
mediante la ragione.
La scienza politica è considerata come l’ordine voluto dalla ragione dell’uomo per raggiungere i fini propri della sua natura. L’ordine politico è voluto e realizzato dall’uomo mentre l’ordine naturale esiste indipendentemente dalla volontà umana.
Uomo è il centro della società e persegue non solo le cose essenziali per la sua sussistenza, ma anche i “beni morali”, cioè quelle cose che gli servono per vivere bene.
Tommaso definisce l’uomo un animale sociale anziché un animale politico, perché la civitas è fatta dall'uomo per realizzare la sua natura.
L'animale sociale significa che la perfezione dell’uomo, la sua felicità, consiste di partecipare come libero alla vita della polis
La civitas è per natura. Però è un unità d'ordine, ovvero delle istituzioni della respublica. E non è assoluta, perché assoluta vuole dire che il volere dello Stato è uguale a quello di tutti i singoli, mentre nell'unità d'ordine ogni singolo ha una sfera d'azione ristretta.!
La civitas, inoltre, ha come fine il bene comune, diverso dai beni dei singoli. Il bene comune è per S.T. l'ordine nella pace.
Tommaso usa come equivalente di civitas e respublica il termine communitas per porre l’accento sul fine della società, il bene comune che è definito l’ordine nella pace.
Ci devono essere per raggiungerlo alcuni che indirizzino il fine degli individui verso la pace, altrimenti ognuno cerca di fare solo il suo bene
Per questo motivo il potere non è superiore alla comunità, ma ne è sottoposto; ci deve sempre essere
qualcuno che attraverso il comando deve fare il bene della comunità.!
Il potere politico deve essere fatto secondo ragione, le leggi devono essere fatte con alla
base la razionalità, altrimenti ne scaturirebbe solo il dominio e l'arbitrio del principe.
E deve essere fatta in vista del bene comune. distinzione di bene e male e capisce cosa è giusto. La legge positiva in quanto ordinamento della ragione in vista del bene comune ha come presupposto
l’ordine che regna nell’universo della creazione.
Precede la legge umana solo la legge eterna di Dio, la legge divina, e la legge di natura, attraverso cui l'uomo ha distinzione di bene e male e capisce cosa è giusto.!
Per la legge di natura l’uomo è in grado di distinguere il bene dal male. Sancisce i diritti della personalità dell’uomo, il diritto alla conservazione della vita, alla formazione della famiglia, educazione dei figli e vivere nella società.
La legge umana si divide in DIRITTO DELLE GENTI e DIRITTO CIVILE, entrambi derivati del diritto naturale. La prima riguarda la convivenza degli uomini, e la seconda sono le norme del
vivere in società.
La caratteristica della legge umana è la sua facile mutevolezza, cosa che per S.T. non giova al raggiungere il bene comune.
È caratterizzata anche dalla generalità in quanto deve rivolgersi a determinate categorie di persone, avendo
sempre di mira il bene comune.
La legge umana seppur non perfetta è necessaria per seguire la legge naturale della ragione, infatti l'uomo spesso non segue la
ragione e la legge umana, che punisce comportamenti scorretti, è utile per costringere l'uomo a seguire la razionalità.
S.T. Si pone il problema di trovare una costituzione che permetta che i governanti non violino le leggi e si eviti la degenerazione in tirannide.
Tiranno non è solo chi governa anteponendo il suo interesse a quello generale ma anche chi ha conquistato il potere con la violenza. La tirannide è il trionfo della passione sulla ragione.
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