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maxresdefault (4) (I problemi politici degli Stati tedeschi furono…

- - - - I primi studi di Hegel riguardano il rapporto religione-politica sulla base del pensiero di Kant e di Fichte. Hegel vede il Cristianesimo come una religione positiva, che si esprime nel credente con fede e regole di vita.
        
        Ad esso si contrappone un Cristianesimo come pura morale che può essere individuata e riconosciuta dalla ragione dell'uomo. Hegel vede religione, società, Stato, morale, ecc... come un tutt'uno che si concretizza grazie alla religione
        
        La religione è il modo d’essere originario dello stato nel quale si fonda ciò che caratterizza e distingue la comunità, ciò che fa l’unità vivente che è il popolo. La religione contiene in sé tutti i modi d’essere del popolo i quali si realizzeranno nella storia. La religione è il destino del popolo.
        
        È il destino del popolo che con essa si concretizza. Esempio è proprio la storia ebraica: il popolo di Israele aveva una connessione intima con Dio e l'esistenza politica
        dello Stato era collegata proprio alla sua religiosità.!
        
        Israele in tal modo si isola da tutti gli altri popoli e il mondo che lo circonda è visto come qualcosa di estraneo e ostile. Dio è
        considerato come l’assoluto da cui dipende tutto.
        
        La perdita dell’indipendenze e la sua virtù politica dipendono dal fatto che Israele si è allontanato da Dio con la conseguenza giusta della sua colpa. Il popolo di Israele è soggetto in tutto alla
        legge del signore.
        
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- - - - L’essenza dello stato consiste nell’unione di una moltitudine di persone per la comune difesa di tutto ciò che è sua proprietà.
        L’impero tedesco non è riuscito a organizzare una forza militare efficiente anche perché non aveva il potere di procurarsi i mezzi finanziari necessari per un esercito moderno
        
        Questo è avvenuto anche perché, come fa notare Hegel, le genti
        germaniche hanno sempre avuto un grande spirito di libertà, e ciò ha portato a delle istituzioni che garantiscono privilegi e norme particolari, non unitarie.
        
        La Germania era assieme all'Italia le uniche nazioni che non si erano riuscite a unire. E il motivo in Germania era proprio questo sentimento di libertà che si realizzò anche religiosamente con la Riforma che spezzo l'unità e la dipendenza religiosa.
        
        Hegel contrappone la politica al diritto. Critica la riduzione giusnaturalistico-illuministica dell’essenza dello stato al diritto, che ha disarticolato lo stato per ridurlo a un mero aggregato di parti che coesistono l’una accanto all’altra senza integrarsi in un organismo unitario.
        
        Hegel si rifà a Machiavelli e auspica che solo un grande uomo politico interprete dei tempi in cui vive potrà riunificare lo Stato tedesco. Il fatto che si rifaccia a Machiavelli non vuol dire che accetti un dominio dispotico. In realtà Hegel riteneva che tutti dovessero aderire spontaneamente al nuovo Stato tedesco che si doveva formare.!
        
        Hegel esamina l'impotenza dell'impero nel difendere la nazione, e rileva l'inesistenza di un punto centrale che riunisca l'impero. Per Hegel l'impero non è tale se tutti si semplicemente uniscono. Non formano un intero. Per formare un intero bisogna armonizzare le parti, per arrivare ad un risultato unitario. La filosofia ha il compito di farlo.!
        
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- - - - Tutte le cose e le decisioni politiche passano per questa tripartizione. La politica non è diritto o morale. È etica, come detto prima, proprio perché è la sintesi di diritto e morale
        
        La proprietà è il riconoscimento della volontà del singolo, il contratto è la negazione della stessa mediante il riconoscimento di tutti come persone appartenenti ad uno Stato e non come singolo Io, mentre l'illecito è la negazione del contratto che riporta l'uomo da diritto a semplice
        moralità, da persona a Io.!
        
        La politica è un indagine del sistema delle determinazioni della volontà. L’essenza della volontà è la libertà. La libertà diventa il valore centrale al quale deve informarsi l’organizzazione della società e dello stato. La libertà e l’essenza dell’uomo e quindi l’uomo è l’idea vivente della libertà.
        
        Il diritto è la forma di autodeterminazione della volontà che si manifesta dall’esterno. Esso è anche la forma con cui si esprime la libertà, e il sistema del diritto è la garanzia di libertà dell’individuo in quanto definisce gli specifici contenuti della stessa libertà
        
        In virtù del diritto il soggetto sussiste come persona cioè soggetto
        titolare dei diritti e manifesta la sua volontà nelle 3 fondamentali sfere giuridiche la cui disciplina forma il sistema del diritto:
        
        Il contratto: che è la negazione di questa particolarità mediante il riconoscimento dell’altro come persona e dell’unica volontà che unifica quella dei contraenti
        
        L’illecito è la negazione del contratto nella forma dell’illecito semplice e della frode, e del diritto mediante il
        delitto
        
        La proprietà: che è il riconoscimento della volontà singola, della persona particolare
        
        E la moralità è la coscienza dell'uomo come Io che giudica cosa è bene e cosa e male per conseguire il bene, ma proprio perché è l'unico giudice scaturisce nel male. Dalla sintesi di queste 2 nasce l'eticità, sintesi delle 2, che esprime l'idea del dovere delle 2 sfere precedenti.!
- - - - Hegel dal giusnaturalismo riprende l'idea di Smith che la i rapporti nella società si basano sulla divisione del lavoro e sull'attività economica. Con la divisione il lavoro si semplifica e ognuno contribuisce anche ai bisogni degli altri.
        
        Con la divisione del lavoro non c'è però uguale ripartizione del patrimonio e ciò porta ad avere 3 stati sociali:
        -i proprietari di terra e agricoltori che formano lo stato sostanziale. lo stato dell'industria degli artigiani, gerenti delle manifatture e commercianti;
        
        e lo stato generale formato da chi si
        occupa degli interessi generali.
        
        La società civile ha il compito di dichiarare il diritto, ma anche di applicarlo, ovvero amministrare la giustizia. Però per farlo si deve istituire un potere di vigilanza, di polizia, al di sopra delle parti. Il compito è evitare che la ricchezza si concentri in poche persone.!
        
        La società civile si compie nelle corporazioni, le quali interpretano e fanno valere i valori che disciplinano l'agire pratico volto al soddisfacimento dei propri bisogni.
        
        L’uomo è in grado di moltiplicare all’infinito i suoi bisogni,
        di scomporli, di particolarizzarli e di renderli sempre più astratti. Il sistema dei bisogni converte l’interesse dei singoli nell’interesse generale. Chi lavora per sé lavora per gli altri nel senso che concorre con il suo lavoro alla formazione del patrimonio generale, alla ricchezza della nazione.
        
        Ogni individuo ha un ruolo sociale e ciascuno stato sociale esprime una propria forma di eticità cioè una serie di convinzioni, principi e ideali che lo caratterizzano.
        Gli stati sociali sono la vera struttura portante della società civile.
        
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- - - - La costituzione politica si fonda sulla distinzione dei poteri articolata in:
        
        potere legislativo: ha il compito di articolare e stabilire l’universale
        
        potere governativo: riporta le sfere particolari e i casi singoli sotto l’universale
        
        potere sovrano: unifica i due precedenti poteri.
        
        La sovranità è incarnata e rappresentata dal monarca che garantisce in virtù della successione al trono la continuità dello stato. Il monarca ha il potere di nominare i membri del governo e le alte cariche dello stato..
        
        Hegel sottolinea il fatto che i poteri si distinguono e non dividono, perché sono espressione della sovranità dello Stato rappresentato dal monarca. Se ci fosse una divisione netta si rischierebbe il predominio di uno sull'altro e quindi la degenerazione.!
        
        Il potere governativo è della pubblica amministrazione che gestisce anche la giustizia, e deve far valere nella società civile l'interesse generale dello Stato. In sostanza il governativo è il tramite tra società e Stato. Il potere legislativo è invece del monarca che prende le decisioni supreme. Le leggi sono l'espressione degli organi statali.!
        
        Non può essere ammessa la partecipazione dell’individuo singolo al governo dello stato.
        La rappresentanza politica non deve essere fondata sul rapporto diretto tra popolo e rappresentanti ma deve
        essere mediata dal sistema degli stati sociali cioè delle corporazioni.
        
        La rappresentanza politica non si deve basare sul rapporto tra popolo che vota e i suoi rappresentanti, ma ma deve essere mediata dagli stati sociali e le corporazioni, in modo che il rappresentante sia connesso con i centri delle attività svolte nella società.
        
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