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L'ESPERIENZA POLITICA ROMANA (La società romana nasceva da gruppi di…

- - - - La contrapposizione tra patrizi e plebei caratterizza la storia della costituzione del diritto romano. La necessità di difendere la città, però, fece si che l'esercito diventasse oplitico, con una fanteria pesante e con molti uomini.!
        
        Il territorio cittadino fu diviso in 31 circoscrizioni (tribù) che erano la base per il reclutamento e per il pagamento dei tributi. A tal fine il popolo era distinto in 6 classi sulla base del censo in 193 centurie che fornivano i diversi contingenti dell’esercito.
        
        Dopo la nascita della repubblica, i comizi centuriati (assemblee) decidevano lo stato di guerra o di pace, l'elezione di magistrati, l'approvazione delle leggi, decisioni su pena capitale e su perdita diritti civili.
        
        Intorno al 509 l’oligarchia gentilizia sostituì al rex una magistratura annuale, prima il magister populi, poi due pretori e infine due consoli.
        
        Con l'ingrandimento dello stato, si istituirono nuove cariche,
        i censori, eletti per 5 anni e che iscrivevano i cittadini alle liste e sovrintendevano la morale pubblica,
        i questori che controllavano l'erario,
        i pretori per la giustizia e in ultimo gli edili curuli, la “polizia”.
        
        Magistratura straordinaria è la dittatura, deliberata dal senato in caso di grave pericolo della civica.
        Nella costituzione repubblicana si distinguevano le magistrature CUM IMPERIO (dittatori, consoli e pretori) e quelle CUM POTESTATE che avevano dei compiti definiti dalla legge.
        
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- - - - La giurisprudenza è la fonte più importante delle norme giuridiche che riguardano la disciplina dei rapporti e degli interessi dei singoli. Si pone così la distinzione tra privato e pubblico.
        
        Il privato trova la sua disciplina sulla base dell’iniziativa dei singoli. Il diritto pubblico trova la sua fonte nella lex, approvata dai comizi curiati.
        La costituzione è il modo per trasformare la civica in una repubblica il cui fondamento è dato dal diritto.
        
        A Roma ci sono tre posizioni del comando: imperium, auctoritas e potestas.
        
        AUCTORITAS: prevedeva che il Senato desse l'assenso a tutte le proposte di legge e doveva compilare le liste per l'accesso alle
        massime cariche. Inoltre nei comizi il magistrato può interrompere una votazione o non accettare la deliberazione.
        
        POTESTAS: la volontà è l’energia che dà vita all’azione, distinta dalla ragione. Una volta scoperta
        l’autonomia della volontà, per portare a compimento l’azione non basta volerla, si richiede che il soggetto
        abbia un potere adeguato per realizzarla
        
        IMPERIUM: è un potere originario nel senso che non promana dall’ordinamento giuridico-politico della res publica ma attiene all’esistenza stessa della civitas, alla sua unità reale. Si estende a tutti e non ha limiti.
- - - - Nelle costituzioni rette il potere si fonda sul consenso dei governati, in quelle degenerate sulla forza e sulla paura. Nella monarchia e nell’aristocrazia chi governa si avvale del rispetto dei limiti che gli sono posti dai valori etico-religiosi, dalla giustizia.
        
        Il tutto si regge grazie all'ACCORDO TRA POTERE E MAGGIORANZA DEGLI ASSOCIATI. quando il rapporto viene meno la COSTITUZIONE COMINCIA A CORROMPERSI. La colpa è di chi detiene il potere.
        
        Poichè il governo si fonda su sane virtù che nella seconda generazione si consuma per colpa dell'orgoglio e della superbia.
        
        Polibio, partendo da ciò, cerca il modo di far durare il più possibile le costituzioni buone dice che per farlo bisogna che ogni costituzione sia controllata da un'altra, in pratica
        teorizza la cosiddetta “costituzione mista
        
        Essa fu fatta per la prima volta da Licurgo, re di Sparta, che tenne a freno il monarca col timore del popolo, e il popolo col senato. E Roma era esattamente come una costituzione mista, infatti il potere monarchico è dei 2 consoli, che hanno l'esecutivo e il governo e durano 1 anno, e a controllarli c'è il Senato, gli
        aristocratici, con potere amministrativo, dell'erario, e di controllo.
        
        Il potere giudiziario e legislativo sono attribuiti ai comizi, cioè al popolo che fa così valere il principio democratico.
        In tal modo la costituzione romana è formata da organi che si controllano a vicenda bilanciandosi l’uno con
        l’altro, realizzando quella costituzione che era nei voti di Aristotele.
- - - - Per natura si aggrega, fa politica, vuole conoscere la verità e fare
        giustizia, ed è così che nasce lo Stato. Ma l'uomo e lo stato, seppure connessi, sono 2 cose distinte, e ciò che le fa funzionare è il diritto.
        
        Esistono tanti tipi di società per quanti sono i tipi di solidarietà umana: la famiglia, il gruppo parentale, le associazioni e le aggregazioni e associazioni particolari.
        
        Con esso l'uomo realizza lo stato secondo giustizia e vive in società, e su esso si basa la costituzione perfetta. Con perfetta non si intende l'idea greca, ma quella romana di una costituzione realmente esistita, e perfetta perché è nata con l'insieme delle esperienze politiche di migliaia di persone.
        
        Il diritto diventa potere cioè l’attività che fa sussistere ogni forma di vita associata. Senza di esso né la famiglia, né lo stato, né la nazione, né il genere umano, ne la natura né il mondo potrebbero sussistere.
        
        Cicerone non parla mai di civitas (polis in romano), ma di reipublicae, e status reibuplicae significa, in senso giuridico, l'inerenza del popolo allo Stato. Che si basa sul diritto. Infatti il popolo che crea lo Stato, diventa un popolo, ovvero una sola identità, solo se si da un regolamento, il diritto.
        
        Anche Cicerone dice che la costituzione romana è mista, anche se crede la costituzione migliore sia l'aristocrazia perché i senatori sono i portavoce del mos maiorum.!
        
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