Lo fa nel “Contratto sociale”. L'uomo, spiega, deve capire da se di essere nato libero, e informare tutti che lo si è, facendo così perdere valore a tutte le istituzioni fondate sulla forza. Eliminate esse, l'unico principio di legittimità diventa il consenso popolare, che fonda, sulla base del contratto sociale, la società.
E a questo contratto devono partecipare e riconoscercisi tutti. Con il contratto ogni individuo elimina tutti i diritti di cui gode e riconosce la sua uguaglianza con tutti nella società che nasce. Ogni cittadino diventa una parte indivisibile del tutto.
Tutte le istituzioni vengono rinnovate e tra queste in particolare la proprietà privata. Infatti sarà la società che ridistribuirà i beni agli individui.!
Il possesso e il godimento dei beni è legittimo solo nei limiti del soddisfacimento dei bisogni necessari. In virtù del contratto sociale gli individui conferiscono alla società tutti i loro possessi e la società glieli restituisce legittimando il possesso e trasformando il godimento in proprietà privata.
Col contratto sociale nasce il popolo e lo Stato, il popolo è sia cittadino che suddito perché fa le leggi e le esegue. Ed è il popolo ad avere la sovranità e non può cederla ad altri
neanche per poco tempo.
Il sovrano è il corpo politico nella sua unità e la sovranità appartiene all’attività di questo corpo. La sovranità è inalienabile e indivisibile, è la volontà generale in atto che , in quanto principio dell’unità del corpo politico, non può essere concessa e delegata dal popolo ad alcun individuo.
Il popolo inglese ad esempio è per Rousseau libero solo nel momento in cui vota, in cui elegge il Parlamento, ma ne diventa subito dopo suddito. Inoltre Rousseau non accetta la divisione dei poteri alla Montesquieu perché la sovranità deve essere indivisibile.
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