LO SVILUPPO COGNITIVO SECONDO PIAGET
Piaget respinge sia l'ipotesi secondo cui le strutture cognitive hanno un'origine esclusivamente interna, sia l'ipotesi ambientalista, secondo cui le strutture cognitive hanno un'origine ambientale.
Egli elabora tua teoria dello SVILUPPO COGNITIVO, secondo cui l'individuo è un attivo costruttore delle proprie conoscenze e lo sviluppo dell'intelligenza avviene per stadi, la cui successione è invariabile. Il passaggio da uno stadio all'altro avviene per opera di due processi psicologici: L'ASSIMILAZIONE, la quale consente di assimilare e memorizzare nei propri schemi i dati dell'esperienza, e L'ACCOMODAMENTO, il quale consente di modificare i propri schemi per adattarli ai nuovi dati. Questi due processi si alternano alla costante ricerca di un equilibrio che rappresenta il modo, di ogni singolo individuo, di adattarsi all'ambiente ed attribuirne un senso.
GLI STADI DI SVILUPPO
Ogni stadio prevede una particolare forma di organizzazione psicologica; ognuno è qualitativamente diverso dal precedente e la acquisizioni di uno stadio non si perdono con il passaggio allo stadio successivo, ma vengono integrati in strutture più evolute. Piaget ha individuato quattro stadi di sviluppo:
STADIO PRE-OPERATORIO (2-7 anni) Durante questa fase i bambini imparano ad usare il PENSIERO SIMBOLICO, per cui non si impegnano soltanto in attività senso-motorie ma iniziano a dedicarsi anche a giochi di immaginazione, sono così in grado di utilizzare le rappresentazioni mentali dell'ambiente ed interagire con esse. Durante questa fase, le operazioni mentali del bambino sono ostacolate:
DALL'EGOCENTRISMO
Tendenza a percepire il mondo in base alla propria prospettiva, ed incapacità di considerare il punto di vista degli altri. Ciò è stato dimostrato da Piaget con l'esperimento del PAESAGGIO DELLE TRE MONTAGNE (Al bambino è stato chiesto di scegliere, da una serie di fotografie del panorama, quella corrispondente a una prospettiva diversa dalla propria. Fino ad 8 anni i bambini non sono capaci di immaginare quale potrebbe essere la prospettiva di un'altra persona.
DALL'ANIMISMO Incapacità dei bambini di distinguere le cose vive da quelle inanimate, con la tendenza di estendere le caratteristiche dei viventi agli oggetti inanimati. Iniziano a distinguere gli oggetti animati da quelli inanimati secondo un percorso graduale:
- OGNI OGGETTO E' CONSIDERATO POTENZIALMENTE COSCIENTE;
- SOLO SE LE COSE SI MUOVONO SONO ANIMATE;
- LA VITA E' ATTRIBUITA SOLO ALLE COSE CON MOTO SPONTANEO;
- LA VITA E' ATTRIBUITA SOLO AGLI ANIMALI E AGLI ESSERI UMANI
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RAGIONAMENTO PRELOGICO
Durante questa fase i bambini non hanno capacità di pensiero induttivo e deduttivo, ma hanno un tipo di pensiero definito da Piaget TRANSDUTTIVO, capacità di vedere una relazione tra due elementi concreti.
STADIO OPERATOPRIO CONCRETO (DAI 6-7 ANNI AGLI 11 ANNI)
Durante questo stadio, il pensiero inizia a diventare più flessibile, ma ancora limitato per questo i bambini hanno bisogno di oggetti ed eventi concreti per sviluppare le loro operazioni mentali. Durante questo stadio essi raggiungono i seguenti traguardi:
CLASSIFICAZIONE
Capacità di classificare gli oggetti in gruppi diversi in base a determinati criteri e di individuare le relazioni tra i gruppi.
IDEA DI NUMERO La capacità di seriare e classificare è propedeutica alla comprensione dei numeri. Durante questa fase i bambini comprendono che la numerazione è una procedura arbitraria, che i numeri sono cambiabili e si possono organizzare in categorie e sottocategorie. Sviluppano anche la nozione di INVARIABILITA' DEL NUMERO e che solo l'atto di aggiungere o togliere può modificare il numero totale.
SERIAZIONE
Capacità di organizzare mentalmente gli elementi secondo determinati criteri , quali: ALTEZZA, PESO, TEMPO, VELOCITA'. Ciò porta alla capacità di fare INFERENZE TRANSITIVE, ossia risolvere problemi che implicano la coordinazione delle informazioni su tre elementi e due relazioni.
SVILUPPO DEL FENOMENO DELLA CONSERVAZIONE Capacità di comprendere che la caratteristica essenziale di un oggetto non viene modificata da cambiamenti nel loro aspetto superficiale.
BOX 6.3 ESAMINARE LA COMPRENSIONE DELLA CONSERVAZIONE DA PARTE DEI BAMBINI
Piaget ha concepito una serie di compiti con l'intento di dimostrare la natura del pensiero infantile. I più noti sono quelli relativi alla conservazione. Attraverso questi esperimenti ha dimostrato che la concezione degli oggetti nei bambini in età prescolare è dominata dalle caratteristiche percettive manifeste e che essi vengono, pertanto, influenzati dai cambiamenti che riguardano l'aspetto esteriore degli oggetti; i bambini allo stadio operatorio concreto, mentre, sono in grado di comprendere che questi cambiamenti sono irrilevanti per la natura degli oggetti e sono, quindi in grado di conservarne le qualità di base.
STADIO SENSOMOTORIO (0-2 anni)
Durante questa prima fase il bambino impara a conoscere il mondo mediante le azioni che compie nell'ambiente. Questo stadio, basato sull'azione, è preludio allo sviluppo del pensiero perché le operazioni mentali sono azioni interiorizzate. Un aspetto significativo di questo stadio è la scoperta, da parte del bambino, della PERMANENZA DELL'OGGETTO, cioè la comprensione del fatto che gli oggetti sono entità indipendenti e continuano ad esistere indipendentemente dalla nostra percezione. Per dimostrare questa acquisizione, Piaget ha utilizzato il TEST DELL'OGGETTO NASCOSTO. (box 6.2)
QUESTO STADIO, A SUA VOLTA, SI DIVIDE IN SEI SOTTOSTADI:
REAZIONI CIRCOLARI SECONDARIE (4-8 MESI)
Caratterizzato da azioni che producono un effetto piacevole orientate verso l'ambiente.
COORDINAZIONE DELLE REAZIONI CIRCOLARI SECONDARIE (8-12 MESI)
Caratterizzato da attività ripetitive orientate intenzionalmente verso una meta.
REAZIONI CIRCOLARI PRIMARIE (1-4 MESI)
Caratterizzato da azioni orientate verso il corpo e ripetute dopo aver provocato casualmente qualcosa.
COMPORTAMENTI RIFLESSI ( 0-1 mese)
Periodo caratterizzato da azioni che si attivano mediante stimoli specifici; esse sono automatiche, innate e non apprese che permettono al bambino di entrare in contatto con l'ambiente circostante.
INIZIO DEL PENSIERO (18-24 MESI) Caratterizzato dalla risoluzione di semplici problemi attraverso la rappresentazione mentale di un oggetto o di una serie di azioni.
REAZIONI CIRCOLARI TERZIARIE (12-18 MESI)
Caratterizzato dall'inizio dell'esplorazione delle caratteristiche di un oggetto.
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