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L'ITALIA GIOLITTIANA
(1903-1905; 1906-1909;1911-1914) (LA POLITICA…
- L'ITALIA GIOLITTIANA
(1903-1905; 1906-1909;1911-1914)
LA QUESTIONE MERIDIONALE
Lemma che sta ad indicare l'enorme distanza che separava in ogni campo della vita civile ed economica il Meridione dal Settentrione della penisola.
La situazione era gravissima ed era complesso elaborare soluzione adeguata: in questo compito avevano fallito tutti i governi della storia unitaria.
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LA POLITICA COLONIALE
Molti erano i detrattori di Giolitti: 1.L'ANI (Associazione Nazionalisti italiani), nata in questo periodo; 2. numerosi letterati (Marinetti, Papini, Corradini, Prezzolini),3. il Corriere della sera 4. la Confindustria. Queste forze accusavano Giolitti di tenere troppo ferma l'Italia nelle dinamiche internazionali.
Inizialmente Giolitti non voleva riprendere la politica coloniale per non rompere l'equilibrio costruito da Bismarck e perché una politica imperialista era inconciliabile con le risorse del paese.
Iniziò l'occupazione dei porti della Libia con un contingente di 35.000 soldati. La guerra diventò lunga e costosa. La campagna militare incontrò una imprevista resistenza delle forze arabe e indusse l'Italia a incrementare il corpo di spedizione. Si estese la guerra all'Egeo bombardando i Dardanelli e occupando il Dodecaneso.
Nell'estate del 1911 egli fu convinto dal ministro degli esteri San Giuliano sulla necessità di prevenire qualche altra potenza europea. Dichiarò alla Camera che aveva intrapreso la guerra coloniale senza entusiasmo, ma con ragionamento. Giolitti concordò con la Francia (interessata al Marocco) una consensuale spartizione dei territori del Nord Africa.
Nel marzo del 1914 Giolitti si dimette, e un iniziale giolittiano, Salandra, divenne Capo del governo.
Nacque nel 1912 l'U.S.I., il sindacato del Socialismo rivoluzionario, e uno degli esponenti era Benito Mussolini.
CLIMA CAMBIATO: la Settimana rossa (giugno del 1914 nelle Marche e in Romagna), organizzata dall 'U.S.I., fu particolarmente violenta.
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La vittoria generò un dissesto internazionale poiché 1) dimostrò al mondo la debolezza dell'Impero ottomano; 2) risvegliò i nazionalismi nei Balcani; 3) si condusse una guerra tecnologica; 4) gli intellettuali e la stampa si mobilitarono nell'indirizzare l'opinione pubblica
Nel novembre del 1911 il poeta Giovanni Pascoli, vicino al socialismo umanitario, tenne un celeberrimo discorso presso il teatro lucchese Barga, intitolato La grande proletaria si è mossa (pubblicato il 27 novembre) in cui abbracciò la causa dell'imperialismo come diritto dell'Italia per dare lavoro al suo popolo e non essere bloccata nei suoi mari. La conquista coloniale italiana veniva presentata come un ritorno alla terra libica ai suoi più antichi e legittimi proprietari i romani considerati l'unico popolo capace di portare la civiltà ai barbari, le popolazioni arabe residenti in Libia erano considerate ottuse pigre e incapaci di far fiorire una terra considerata meravigliosa. Il testo insisteva sul fatto che la conquista della Libia avrebbe offerto lavoro a migliaia di italiani costretti ogni anno a emigrare. Ascoli poneva la fine della lotta di classe la riscoperta dei vincoli comuni ben più forti e importanti di tutte le divergenze che avrebbero potuto sorgere all'interno di un popolo, dividerlo in gruppi e distruggerlo dall'interno.
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►Circa 4000.000 contadini abbandonavano ogni anno il Sud per emigrare oltreoceano o verso i paesi europei.
Gli effetti finirono in parte per essere positivi: favorirono l'aumento dei salari, aumentarono le rimesse degli emigranti, che speravano di ritornare in patria, ebbero effetto notevole sull'economia italiana.
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►Durante il III mandato fece approvare leggi speciali per il Sud (sgravi fiscali e incremento di opere pubbliche). Intese favorire lo sviluppo industriale del Meridione attuando un intervento diretto dello Stato volto alla creazione di grandi industrie (polo siderurgico a Napoli).
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Da questa area Giolitti trasse sostegno necessario ai governi: corruzione e clientelismo non furono combattuti ma utilizzati
Con la pace di Ouchy, presso Losanna (1912), il governo turco, senza rinunciare alla sovranità sulla Libia, riconobbe la sconfitta e l'annessione della Cirenaica e della Tripolitania all'Italia, che mantenne anche l'occupazione delle isole di Rodi e del Dodecaneso.
►Salandra scatenò una forte repressione con 17 morti, centinaia di feriti e arresti di massa (fra cui Mussolini).
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Ministro della malavita così lo definì Salvemini su un opuscolo del 1910, per altri è un corruttore, poiché manipolava le elezioni del Sud (il sarto deve fare al gobbo un abito che tenga conto della gobba). Definì ascari (mercenari) i deputati della maggioranza.
La politica giolittiana si rivelò comunque inefficace per mutare l'arretrato sistema economico e sociale che impastoiava la vita civile, così l'Italia assunse una forma decisamente dualistica. A ciò si aggiunse il terremoto che colpì Messina e Reggio Calabria costringendo ad utilizzare per la ricostruzione le risorse destinate allo sviluppo industriale del Meridione,
La conquista della Libia fu criticata dai socialisti (Mussolini organizzò dimostrazioni contro la guerra e azioni di forza per bloccare i treni in partenza per la Libia), per recuperare credibilità Giolitti propose alla Camera una nuova legge elettorale approvata il 25 maggio 1912 che introduceva il suffragio universale maschile.