►Venne nominata una nuova commissione d’inchiesta parlamentare (marzo 1893). Giolitti fu accusato di aver ottenuto due prestiti, uno di 60.000 lire e l’altro di 40.000, fu travolto dallo scandalo e si dovette dimettere il 15 dicembre 1893, quindi si recò a Berlino, secondo molti per evitare l’arresto. Nel mentre, dal carcere, Tanlongo dichiarava di aver pagato molti politici. Il processo si concludeva all'italiana: tutti assolti, i giudici nella sentenza dichiararono che molti dei documenti che provavano la colpevolezza degli imputati erano spariti (come l’agenda del generale Dalla Chiesa, l’agenda rossa del giudice Borsellino, le registrazioni radar della strage di Ustica, ecc. ecc....), per cui il procedimento penale venne archiviato.