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Figure retoriche (di suono (Allegoria:ripetizione di suoni all' inizio…
Figure retoriche
di suono
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Onomatopea: riproduzione di suoni naturali tramite il ricorso a termini (reali o inventate) che acusticamente suggeriscono i suoni stessi.
Paronomasia: accostamento di due parole simili per suono:
se le due parole sono simili per suono, ma diverse per significato, si ha il bisticcio.
del significato
Antitesi: contrapposizione di due parole o due espressioni di significato opposto (una varietà dell'antitesi è l'ossimoro).
Antonomasia: sostituzione di un nome proprio con un nome comune (l'eroe dei due mondi = Garibaldi) o di un nome comune con un nome proprio (il Poeta = Dante).
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Iperbole: espressione esagerata, per eccesso (è un secolo che ti aspetto; muoio di fame) o per difetto (esco a fare due passi; vado e torno in un baleno). E' il contrario della litote.
Litote: affermazione di un concetto attraverso la negazione del suo contrario (non bello = brutto; non intelligente = ignorante).
Metafora: è una similitudine abbreviata (senza cioè elementi che introducono il paragone) con la quale si trasferisce il significato di una parola o un'espressione dal senso proprio (leone) al senso figurato (forza): sei un leone = sei forte. Le metafore entrate nel linguaggio corrente (gambe del tavolo, fianchi della montagna, collo della bottiglia, ecc.) sono dette catacresi.
Metonìmia: tipo di metafora con cui si sostituisce un termine con un altro che abbia con il primo un rapporto di contiguità. I tipi più comuni di metonimia sono quelli in cui si indica:
- l'effetto per la causa: talor lasciando e le sudate carte (G. Leopardi)
- la causa per l'effetto: ma nelle orecchie mi percosse un duolo (Dante)
- il contenente per il contenuto: cittadino Mastai, bevi un bicchiere (G. Carducci)
- l'autore per l'opera: hanno messo all'asta un Picasso
- l'astratto per il concreto: la storia dell'umanità
- il concreto per l'astratto: essere pieno di bile.
Ossimoro: accostamento di parole di significato contrario; a differenza dell'antitesi, i termini sono associati in un'unica espressione
Preterizione: si dice di non voler dire qualcosa che intanto si dice (non ti dico cosa mi è successo!).
Similitudine: paragone introdotto da elementi comparativi quali come, simile a, più di, ecc.
Sinèddoche: trasferimento di significato (come la metafora e la metonimia) che consiste in una estensione o in un restringimento del significato di una parola. Essa indica:
- la parte per il tutto: il mare è pieno di vele (= barche a vela)
- il tutto per la parte: ha gli occhi celesti (= solo l'iride non tutto l'occhio)
- il genere per la specie: i mortali (= gli uomini); il felino (= il gatto)
- la specie per il genere: mi guadagno il pane (= cibo)
- il singolare per il plurale: il cane (= i cani) è un animale fedele
- il plurale per il singolare: non litigare con gli amici (= con un particolare amico)
- la materia per l'oggetto: nella destra ha il ferro (= la spada).
Sinestesia: associazione in un'unica espressione di parole che si riferiscono a sfere sensoriali diverse.
di costruzione
Anafora: ripetizione di una o più parole all'inizio di due o più versi o di enunciati successivi (se invece la ripetizione avviene alla fine di enunciati successivi, avremo la epifora .
Anastrofe: anticipazione o
posticipazione di un
elemento della frase rispetto alla struttura sintattica consueta.
Ellissi: eliminazione dalla frase di alcuni elementi sintattici che possono facilmente essere ricavati dal contesto.
Iperbato: alterazione dell'ordine consueto delle parole tramite l'inserimento di uno o più termini tra parole che sintatticamente andrebbero unite.
Chiasmo: disposizione incrociata di due espressioni che, sintatticamente e semanticamente, sono paralleli.
Enjambement: spezzatura di due elementi sintatticamente uniti attraverso la pausa naturale della fine verso. Sono enjambement quelli che dividono: il soggetto dal verbo; l'articolo dal sostantivo; l'aggettivo dal sostantivo; il verbo dal suo complemento.
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Zèugma: far dipendere da un solo verbo dei termini che invece richiederebbero ciascuno un verbo specifico.