Please enable JavaScript.
Coggle requires JavaScript to display documents.
Il '48 in Italia (La Repubblica romana e il fallimento dei moti (Gli…
Il '48 in Italia
La Repubblica romana e il fallimento dei moti
A Roma e in Toscana scoppiarono altre insurrezioni quindi Leopoldo II e Pio IX si rifugiarono da Ferdinando II.
A roma poi venne proclamata una Repubblica governata da un triumvirato composto da Giuseppe Mazzini, Carlo Armellini e Aurelio Saffi e in seguito si aggiunse anche Giuseppe Garibaldi.
Gli austriaci imposero a Leopoldo II il ritorno a Firenze.
Nel frattempo austriaci, spagnoli, napoletani e francesi circondarono e assediarono Roma nel Luglio 1849 venne ridata al Papa.
23/03/1848-23/03/1849: La Prima Guerra d'Indipendenza
Le guerre contro l'Austria sembravano portare all'indipendenza dell'Italia infatti all'iniziativa di Carlo Alberto (voleva unire il Lombardo-Veneto al Piemonte) si unirono anche Ferdinando II di Napoli, il granduca di Toscana e papa Pio IX (volevano l'Italia unita e indipendente).
Carlo Alberto sembrava concentrarsi molto sulle conquiste ma dopo un po' tutti cominciarono a ritirare i loro eserciti il primo fu papa Pio IX che diceva di non voler attaccare un paese cattolico.
Dopo le prime vittorie piemontesi, tra il 23 e il 25 Luglio a Custoza (Verona), gli austriaci tornarono a dominare e il re sabaudo (dei Savoia) chiese l'armistizio (sospensione degli attacchi).
Dopo alcuni mesi riprese la guerra ma nella battaglia di Novara venne sconfitto definitivamente e abdicò per il figlio Vittorio Emanuele II.
I patrioti e la Monarchia sabauda
Vittorio Emanuele II voleva trasformare il Piemonte in uno stato moderno, ma bisognava seguire delle leggi che erano dettate dallo Statuto Albertino che gli austriaci volevano abolire.
Quindi Vittorio Emanuele II chiamò al governo Massimo d'Azeglio (liberale e genero di Alessandro Manzoni) e gli chiese di modernizzare lo stato.
Egli lo fece e rafforzò il regime monarchico-costituzionale; dando allo stato un aspetto monarchico-liberale.
Dopo questa modernizzazione i patrioti trovarono finalmente un posto dove poter lottare per la patria senza il rischio di essere incarcerati.
Palermo, Napoli, Milano e Venezia insorgono
A partire dal Gennaio del 1848 scoppiarono diverse rivoluzioni anche in Italia:
Nel Lombardo-Veneto gli austriaci continuarono le ad attaccare ma Milano e Venezia insorsero guidati da Daniele Manin; mentre a Milano durante le Cinque giornate (18-22 Marzo 1848) gli austriaci con il generale Radetzky attaccarono ma furono subito bloccati.
In Toscana Leopoldo II, papa Pio IX e Carlo Alberto emanarono Costituzioni che soddisfacevano i rivoltosi per evitare sommosse.
Carlo Alberto, dopo qualche titubanza, decise di attaccare l'Austria con il desiderio di unire al Piemonte la Lombardia e il Veneto e il 23 Marzo il Regno di sardegna iniziò ad attaccare.
A Palermo e a Napoli Ferdinando I concesse la Costituzione.
La politica interna di Cavour
Una prima vera svolta si ebbe quando dal 1852 a 1861 Camillo Benso, conte di Cavour fu primo ministro. Egli era un nobile che sosteneva agricoltura e industria che creò vie di comunicazione e fece accordi commerciali.
Egli cercò il consenso più ampio possibile all'interno del Parlamento talvolta concordando con i deputati (connubio). Con tutto ciò egli si garantiva sempre la maggioranza dei voti anche per decidere cosa fare della guerra con l'Austria.