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Donna De Paradiso (INTRODUZIONE (AUTORE (Iacopone da Todi (Uomo dalla…

- - - - Uomo dalla biografia incerta; si sa solo che entrò in crisi nel 1268 a causa della morte della moglie.
        
        Entra a far parte dei Frati minori nel 1278 e fra gli spirituali e conventuali sceglie i primi andando contro Papa Bonifacio VIII. Costui lo fa scomunicare e imprigionare.
        
        Iacopone viene liberato nel 1303 da Benedetto XI. Muore nel 1306 a Todi.
- - - - La lauda presenta l’alternanza di due fondamentali registri linguistici.
        
        Il primo di essi è il sermo cotidianus.
        
        Significativi, in particolare, i sostantivi che connotano il rapporto madre-figlio
        
        Disperata ripetizione del vocativo «figlio» da parte di Maria. Spicca il «mamma» con cui ripetutamente Cristo si rivolge alla Madonna (vv. 84, 92, 104)
        
        variante intima e affettuosa del più solenne «mate»
        
        A questo registro si affianca un secondo, che presenta forme latine ed evidenti richiami evangelici.
        
        È il lessico con cui si esprime il Popolo chiamato in causa da Pilato: si vedano l’imperativo «crucifige» di v. 28, e le forme «rege» - «lege» (anch’esse morfologicamente vicine al latino) dei vv. 29-30.
      - Echi provenzali sono riscontrabili nel linguaggio di Maria
        
        aggettivo «vermiglio» del v. 116
        
        sostantivo «deporto» del v. 77
      - Merita attenzione infine la descrizione della crocifissione, condotta con una cura del particolare anatomico di tipo espressionistico (vv. 64-75).
    - - Sono presenti solo due figure retoriche: la sineddoche e la metonimia.
        
        La metonimia è al v. 130, il coltello viene usato per indicare la ferita che viene inferta a Maria.
        
        La sineddoche la possiamo trovare ai vv. 46-47 ("figlio, perche t'ascundi al petto o' si l'attato?") in cui la parola petto rappresenta tutto il corpo di Maria.
    - - La sintassi è semplice: domina la coordinazione per asindeto
        
        Decisivo l’uso di anafore e iterazioni.
        
        Importamti gli infiniti esclamativi vv. 102- 134
  - - - Non c'è molto, il ritmo è ripetitvo e si avvicina molto a quello di una cantilena; elemento che mette in risalto la drammaticità del momento.
    - - Lauda di 33 quartine in versi prevalentemente settenari; precede una terzina introduttiva e lo schema rimico è aax, bbbx,cccx ecc.
        
        Ai vv. 81-82 è presente una rima equivoca («tratto» : «tratto»);
        
        È presente anacrusi ai vv. 25, 28, 56, 69, 76 e 128. Escludendo la prima terzina, che funge da ripresa e da prologo, le strofe sono esattamente 33, come gli anni di Cristo.
        
        L'anacrusi è aggiunta di una o due sillabe prima del primo accento del verso, che non vengono considerate nel computo sillabico del verso stesso
        
        In un solo caso (vv. 76-77) si ritrova un’assonanza («corrotto» : «deporto»).
        
        frequenti sono le rime siciliane.
- - - - Spezzato dal dialogo tra la madre e il figlio
        
        Al dialogo tra la Madre ed il Figlio vi sono dedicate sette strofe (vv. 84-111).
      - Chiamato anche corruptus
  - - - di Cristo
      - del popolo
      - di Maria
        
        Viene interpretato il suo pianto come un dolore straziante