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COSTRUZIONI - LEZ. 2 Classe 4C - IL LEGNO prof.arch.Maria Marcella…
COSTRUZIONI - LEZ. 2
Classe 4C -
IL LEGNO
prof.arch.Maria Marcella Filippone
Il legno impiegato nelle costruzioni si ricava dalla parte interna dei fusti degli alberi; è un materiale con struttura non omogenea e anisotropa, ciò significa che si comporta in modo diverso a seconda della direzione dello sforzo. Dal punto di vista botanico i legni si dividono in conifere (legnami resinosi) e latifoglie (legnami non resinosi).
I fusti si formano per accumulo di anelli (ad ogni anello corrisponde un anno di vita).
PROPRIETÀ MECCANICHE:
• resistenza a compressione discreta, che anche in questo caso è superiore lungo le fibre;
• resistenza a taglio modesta trasversalmente alle fibre, pessima lungo le fibre;
• resistenza a trazione discreta lungo le fibre, minore trasversalmente a esse;
• resistenza a flessione buona trasversalmente alle fibre;
• durezza molto variabile tra i diversi tipi (dalla balsa scalfibile con un'unghia, ai duri bosso e noce).
Il legno adoperato nelle costruzioni può essere suddiviso in due tipi di essenze a seconda della sua resistenza
ESSENZE
RESINOSE (CONIFERE)
ABETE, LARICE, PINO, DOUGLAS
ESSENZE FORTI E DOLCI O NON RESINOSE (LATIFOGLIE)
QUERCIA, CASTAGNO, FAGGIO, FRASSINO, PIOPPO
In relazione alla presenza o all'assenza di difetti le ESSENZE legnose vengono divise in tre categorie
2 ͣ categoria: con lievi imperfezioni
3 ͣ categoria: che non rientrano nelle categorie precedenti
1 ͣ categoria: immuni da difetti
IL LEGNO LAMELLARE
Il legno lamellare
è un materiale composito, costituito essenzialmente di legno naturale, di cui mantiene i pregi (es: elevato rapporto tra resistenza meccanica e peso, lenta combustione in caso di incendio); allo stesso tempo è un prodotto industriale innovativo che, attraverso un procedimento tecnologico di incollaggio a pressione, riduce e supera i difetti propri del legno massiccio.
Produzione del lamellare
Il legno lamellare è un materiale strutturale prodotto incollando delle tavole di legno a loro volta già classificate per uso strutturale.
Le specie più utilizzate sono le conifere: abete rosso, abete bianco, larice, pino e douglasia. Talvolta vengono utilizzate latifoglie come il castagno e il rovere.
Il lamellare viene prodotto riducendo il tronco in assicelle – ovvero lamelle – generalmente di larghezza non superiore ai 20 mm (per prevenire eccessive deformazioni causate dal fenomeno del ritiro) e ricomponendo le lamelle tramite incollaggio a caldo e sotto pressione, posizionandole tra loro con venatura contrapposta per garantire una maggior uniformità nella resistenza della trave
Gli impianti per la produzione del lamellare dispongono di forni di essiccazione: il legname è messo nelle celle di essiccazione e portato al grado di umidità necessario alla lavorazione richiesta. L’essiccazione è l’operazione tesa a ottenere quel grado di umidità del legno compatibile col tipo di colla e, soprattutto, confacente alla destinazione delle strutture.
LA NORMATIVA
Le nuove norme tecniche (DM 14/01/2008 “
Norme Tecniche per le Costruzioni
” ) entrate in vigore definitivamente il 01 luglio 2009 contengono – per la prima volta in Italia – tre capitoli relativi alla progettazione di strutture di legno
CLASSI DI SERVIZIO
Classe di servizio 2
É caratterizzata da un’umidità del materiale in equilibrio con l’ambiente a una
temperatura di 20°C e un’umidità relativa dell’aria circostante che superi l’85% solo per
poche settimane all’anno
Classe di servizio 3
È caratterizzata da umidità più elevata di quella della classe di servizio 2.
Classe di servizio 1
È caratterizzata da un’umidità del materiale in equilibrio con l’ambiente a una
temperatura di 20°C e un’umidità relativa dell’aria circostante che non superi il 65%, se
non per poche settimane all’anno.
CLASSI DI DURATA DEL CARICO
Le classi di durata del carico si riferiscono a un carico costante attivo per un certo periodo di tempo
nella vita della struttura. Per un’azione variabile la classe appropriata deve essere determinata in
funzione dell’interazione fra la variazione temporale tipica del carico nel tempo e le proprietà
reologiche dei materiali.
Permanente
più di 10 anni
Media durata
1 settimana – 6 mesi
Breve durata
meno di 1 settimana
Istantaneo
Lunga durata
6 mesi -10 anni
IL CALCOLO
Ai fini del calcolo in genere si può assumere quanto segue:
i carichi variabili degli edifici, ad eccezione di quelli relativi a magazzini e depositi,
appartengono alla classe di media durata;
il sovraccarico da neve riferito al suolo qsk, calcolato in uno specifico sito ad una certa
altitudine, è da considerare in relazione alle caratteristiche del sito;
i carichi permanenti suscettibili di cambiamenti durante il normale esercizio della struttura e i
carichi variabili relativi a magazzini e depositi, appartengono alla classe di lunga durata;
l’azione del vento e le azioni eccezionali in genere, appartengono alla classe di durata
istantanea.
il peso proprio e i carichi non rimovibili durante il normale esercizio della struttura,
appartengono alla classe di durata permanente;