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La cultura Italiana fra fine ottocento e inizio novecento (Giolitti…
La cultura Italiana fra fine ottocento
e inizio novecento
Giolitti
Quale fu la sua politica estera?
Una delle azioni politiche estere più grandi e dispendiose di Giolitti fu l'impresa in Libia.
La guerra contro L'impero Ottomano dichiarata dall'Italia il 29 settembre 1911 per la sovranità in Libia costò la perdita di circa 3 mila soldati e non portò ai risultati in cui Giolitti sperava
Non mancarono comunque gli oppositori accaniti tra i quali Salvemini che definì la Libia “uno scatolone di sabbia”; ostile fu anche la maggioranza massimalista del Partito Socialista. Completamente favorevoli alla conquista furono invece i Nazionalisti, i quali aspiravano ad un maggior prestigio per l’Italia.
Iniziamo col dire che la politica estera di Giolitti fu influenzata da una maggiore attenzione per i problemi interni del Paese piuttosto che per quelli esteri; ciononostante non fu rinunciataria.
Perché il sud era meno sviluppato del nord?
Già in quell'epoca al sud vi era la malavita, che in accordo con Giolitti il cui prendeva i loro voti per rimanere al potere, poté far rimanere il sud in quello stato di decadenza nettamente inferiore al nord
Il sud era visto come una colonia dal nord per questo vi fu una disuguaglianza nello sviluppo tecnologico ed economico
Le azioni politiche di Giolitti non furono comunque esenti da critiche nonostante il loro beneficio, in particolare, egli fu accusato da Gaetano Savemini, di aver utilizzato qualsiasi mezzo per raggiungere i suoi scopi e infatti lo denominò ”ministro della malavita”.
Vi sono delle luci e/o delle ombre nella sua politica?
Un' ombra invece sempre nella politica estera fu che Giolitti volle mantenere un governo imperialista in Libia
Infine attuó uno stato "Imparziale" ragion per cui questa azione politica viene vista come una luce nella politica interna
Una luce nella politica estera fu che cercò di fermare la decisione
Del governo di andare in guerra nella Prima Guerra Mondiale
Perché Giolitti fu un grande statista?
Giolitti viene ricordato come un grande statista per via delle sue scelte e della sua capacità politica di far risollevare un paese ormai in decadenzae in ritardo rispetto ad altre potenze mondiali
Essere uno statista vuol dire essere un uomo di stato, il cui apporto alla vita politica di un paese ha rivestito o riveste un'importanza di grande rilievo o addirittura storica.
"Siamo di fronte a un grande statista ma talvolta incompreso e che meriterebbe di essere ricordato maggiormente e con maggiore importanza dato che il suo nome segnò un periodo storico molto importante per il paese ovvero l'età Giolottiana" sottolineato dal professor Emilio Gentile, in un convegno della Treccani
Quale fu la sua politica interna?
Grazie a Giolitti entrarono in vigore norme sul lavoro di carattere sociale(obbligo di riposo festivo, prevenzione degli infortuni, proibizione del lavoro notturno per le donne e i bambini e diritti di sciopero)
Introdusse il Suffragio universale, cioè il principio secondo il quale tutti i cittadini e tutte le cittadine di età superiore ad una certa soglia, in genere maggiorenni, senza restrizioni, possono esercitare il diritto di voto e partecipare alle elezioni politiche
Con abili manovre Giolitti ottenne l’appoggio e la fiducia per realizzare uno stato liberale democratico ed economicamente solido. Si assicurò un’alleanza con la classe operaia e si integrò pienamente nella vita del Paese.
Emmanuel Pepe 5BM