Tra il XIII e XIV secolo si afferma, a Bologna con Guido Guinizzelli e poi anche a Firenze, il cosidetto dolce Stilnovo, massimi rapprresentanti Guido Cavalcanti, Dante Alighieri. Un movimento poetico ispirato al modello provenzale sia per il tema dell'amore che per la forte idealizzazione della donna-angelo creatura perfetta capace di suscitare nell'uomo sentimenti profondi e di elevare la sua anima a Dio. Si sviluppa contemporaneamente anche la poesia comico-realistica con lo scopo di rappresentare gli aspetti e i sentimenti comuni, anche volgari, massimo rappresentante Cecco Angiolieri. L'Umbria è al centro di nuovi movimenti religiosi riformatori come San Francesco esponente della poesia religiosa, come la lauda.
Nel XIV secolo gli sconvolgimenti economici, sociali e politici determinarono un lento ma radicale cambiamento di mentalità., nacquero le università , si affermò l’uso del volgare scritto al posto del latino e aumentò l’interesse nei confronti delle vicende umane, da quelle politiche a quelle sentimentali. L’Italia fu al centro di tale rinnovamento culturale soprattutto a Firenze, Napoli, Venezia, Padova, Verona, Milano grazie anche al generoso mecenatismo dei signori e a tre straordinarie personalità di intellettuali come Dante, Francesco Petrarca e Giovanni Boccaccio. Nelle loro opere essi affrontarono tematiche nuove e significative del cambiamento di mentalità: l’interesse per le questioni politiche e sociali, la riflessione sui desideri e sulle passioni umane, l’attenzione per le avventure – a volte tragiche e a volte comiche – che coinvolgono uomini e donne di ogni condizione sociale I capolavori scritti in volgare fiorentino (che era la lingua parlata quotidianamente dalle persone colte di Firenze), hanno posto le basi della nostra lingua nazionale.