Mohandas Gandhi, detto Mahatma, difendette i suoi connazionali in Sudafrica, dove erano sottoposti a discriminazioni. Dopo la Prima Guerra Mondiale iniziò l'attività politica che aveva come obbiettivo l'autogoverno dell'India. Egli riuscì a smuovere la radicata rassegnazione del suo popolo, facendolo partecipe del suo pensiero: la lotta politica non si compie con le armi, ma con la non violenza, la disobbedienza civile nei confronti dell'Inghilterra, con il rifiuto di pagare le tasse e di acquistare oggetti di fabbricazione britannica o con l'attuazione di blocchi di strade e ferrovie per impedire il passaggio delle merci. Ciò venne praticato da milioni di persone e mise in crisi l'intero sistema governativo. Gandhi fu imprigionato più volte dagli inglesi e la sua lotta allora si concretizzò nello sciopero della fame. Nel 1935 gli inglesi si arresero e concessero una nuova Costituzione che garantiva una maggiore autonomia allo Stato e poi nel 1947 fu concessa l'indipendenza.