Please enable JavaScript.

Coggle requires JavaScript to display documents.

I METODI DI RICERCA La ricerca scientifica è caratterizzata da due…

- - - - METODO AUTOBIOGRAFICO
        Caratterizzato dalla categoria della RIFLESSIVITA'.
        L'AUTOBIOGRAFIA viene utilizzata come metodo di costruzione di un sapere critico e come atteggiamento ermeneutico nei confronti del presente e del passato, per una migliore articolazione del futuro. BRUNER considera lo studio dell'autobiografia fondamentale per conoscere le informazioni sul modo in cui la persona riesce ad organizzare i resoconti nella cornice culturale cui appartiene.
        UNA DELLE FONTI DELLA RICERCA E':
        
        LA TESTIMONIANZA DELL'INSEGNANTE
        Gli insegnanti non vengono più considerati i destinatari della teoria elaborata dagli studi accademici, ma divengono vere e proprie fonti della ricerca didattica. La BIOGRAFIA DIDATTICA rappresenta una delle strade più importanti per una epistemologia della pratica educativa
        
        LA BIOGRAFIA DIDATTICA
        Consiste in quel colloquio con se stessi per mettere su carta non solo quello che si è fatto, ma anche quello che si è pensato di fare e che si è fatto e quello che si è pensato di fare e non si è fatto
    - - L'ANALISI DELLE PRATICHE DIDATTICHE
        Nuova frontiera per la ricerca educativa, considerata una valida modalità per la formazione iniziale ed in servizio dei docenti. Consiste in un dispositivo euristico, valido per leggere/interpretare/comprendere il "fare scuola". La DIDATTICA, quindi si configura come sapere che si costruisce mediante l'analisi dei processi educativi. Si distingue dalla ricerca-azione perché mira esclusivamente a rendere intelligibile il processo di insegnamento-apprendimento. L'oggetto di studio, sono quindi i COMPORTAMENTI, LE PROCEDURE, I PROCESSI, E TUTTE LE VARIABILI D'AZIONE D'INSEGNAMENTO.
        Fondamentale in questo metodo è la RESTITUZIONE, da intendersi come TRASMISSIONE, da parte dei ricercatori, dei risultati della ricerca agli operatori scolastici le cui pratiche d'insegnamento sono state oggetto della ricerca stessa. La restituzione deve tener conto:
        a) DELLA DEFINIZIONE DEI RUOLI DEI PARTECIPANTI ALLA RICERCA;
        b) DEL GRADO DI COINVOLGIMENTO EMOTIVO DEI PARTECIPANTI;
        c) DELLA DISTRIBUZIONE DEL SAPERE
        d) DEL DILEMMA FRA INTERPRETAZIONE E SPIEGAZIONE
    - - L'ARCHIVIO DELLE PRATICHE DIDATTICHE
        E' importante, oggi, per la scuola coltivare in modo sistematico la memoria delle sue pratiche. Assume rilevanza la costituzione di un ARCHIVIO DELLE PRATICHE DIDATTICHE finalizzato alla valorizzazione del patrimonio di esperienze condotte all'interno di essa. Non tutto va conservato, ma solo ciò che è rappresentativo del fare scuola, sia in senso positivo, sia negativo. Il materiale dovrebbe riguardare: DIARI E GIORNALI DI CLASSE E DELL'INSEGNANTE, RELAZIONI, MEMORIE DELLE RIUNIONI FINALIZZATE ALLA PROGRAMMAZIONE DELLE ATTIVITA', DESCRIZIONI DEGLI INTERVENTI DIDATTICI. In questo modo l'ARCHIVIO si configura come luogo da consultare per una migliore professionalità e rete comunicativa fra tutti i docenti.
        LA DIDATTICA, QUINDI, E' QUEL SAPERE SULL'INSEGNAMENTO CHE SI COSTRUISCE SIA MEDIANTE L'APPORTO DELLE ALTRE SCIENZE, SIA DAL CONTRIBUTO TEORICO DERIVANTE DALL'ANALISI RIFLESSIONE DELLE PRATICHE, DEGLI EVENTI E DEI PROCESSI EDUCATIVI.
  - - - IL METODO SPERIMENTALE
        Metodo attraverso il quale si cerca di giungere alla formulazione di una legge generale confermando o falsificando un'ipotesi basata sull'osservazione sistematica del fenomeno. Anche nel campo della ricerca educativa mantiene la sua strutturazione in fasi (OSSERVAZIONE, FORMULAZIONE IPOTESI, SPERIMENTAZIONE, SPIEGAZIONE, ELABORAZIONE DEI DATI RACCOLTI). La possibilità di controllare i rapporti tra i fatti, avviene attraverso:
        
        L'INTERVENTO SULLE VARIABILI: manipolando il primo fattore della ricerca, si andrà a vedere se e come varia il secondo;
        
        CONTROLLO SULLE ALTRE CARATTERISTICHE DELLA SITUAZIONE SPERIMENTALE: l'intervento sulle variabili sarà fatto, mantenendo stabili tutte le condizioni di contorno
        
        LE CARATTERISTICHE DEL METODO SPERIMENTALE SONO:
        
        LA RIPETIBILITA': è valido quando, riprodotto in condizioni uguali, da gli stessi risultati.
        
        MISURABILITA' DEI RISULTATI: esprimibili in forma quantitativa. Questa, però, è una condizione controversa che ha generato alcune critiche per l'utilizzo del metodo nel campo delle scienze umane:
        
        ARTIFICISITA' DELLE SITUAZIONI NELLE QUALI RIPRODURRE IL FENOMENO DA STUDIARE;
        
        IL METODO, IPOTIZZANDO, RELAZIONI LINEARI TRA CAUSE ED EFFETTI, SEMBREREBBE SEMPLIFICARE L'APPROCCIO EDUCATIVO ALLE SITUAZIONI DIDATTICHE CARATTERIZZATE, INVECE, DA COMPLESSITA'.
    - - LA RICERCA-AZIONE
        E' un modello di ricerca PARTECIPANTE, perché coinvolge ricercatori ed operatori didattici, in tutte le fasi della ricerca, garantendo rigorosità in tutte le fasi della ricerca e validità dei risultati. Questo modello si è sviluppato a motivo dell'assenza di risvolti pratici a cui è pervenuto il modello sperimentale, per rispondere al bisogno di aderenza alla realtà didattica e ad un maggior confronto con chi opera sul campo e per dare seguito alle intuizioni di LEWIN sul SAPERE CHE DERIVA DALL'AZIONE, il quale sia lui, sia le teorizzazioni successive, hanno tracciato le procedure più salienti:
        
        COLLABORAZIONE FRA RICERCATORE ED OPERATORE CHE DEFINISCONO INSIEME I PROBLEMI SU CUI INDAGARE;
        
        SUPERAMENTO DELLA NEUTRALITA' DEL RICERCATORE;
        
        ATTENZIONE AL CONTESTO AMBIENTALE E ALLE DINAMICHE SOCIALI;
        
        LO SCOPO DELLA RICERCA E' QUELLO DI RISOLVERE PROBLEMI IN CONTESTI LAVORATIVI E SOCIALI;
        
        ATTENZIONE ALLA DIMENSIONE FORMATIVA DELLA RICERCA;
        
        CIRCOLARITA' FRA TEORIA E PRATICA.
        
        Sul piano procedurale:
        Dopo la formulazione di una prima ipotesi e l'intervento in azione, si analizzano i risultati e si modifica, all'occorrenza, l'ipotesi di partenza. A differenza del metodo sperimentale, qui l'ipotesi emerge durante il processo di ricerca a motivo del confronto tra ricercatore ed operatore , lo stesso piano della ricerca può essere modificato durante l'azione. SECONDO POURTOIS, i punti di forza sono:
        
        ELABORAZIONE DELLE TRANSIZIONI
        
        EMANCIPAZIONE DEGLI ATTORI
        
        COINVOLGIMENTO ESISTENZIALE DEGLI ATTORI
        
        RIABILITAZIONE DELL'AFFETTIVITA' E DELL'IMMAGINARIO
        
        PRESA DI COSCIENZA DEL CAMBIAMENTO
        
        EFFICACIA CONOSCITIVA E D'INTERVENTO
        
        CONNESSIONE CON I PROBLEMI SOCIO-EDUCATIVI
        
        EFFETTIVO INCONTRO TRA CHI STUDIA I PROCESSI EDUCATIVI E CHI INSEGNA
        
        LIMITI
        
        DIFFICOLTA' DI GENERALIZZAZIONE E TRASFERIMENTO DEI RISULTATI AD ALTRI CONTESTI EDUCATIVI;
        
        ASSENZA DI UN MODELLO UNIVOCO