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MATRIMONIO EBRAICO (Il precetto (Nell' ebraismo, sposarsi è…
MATRIMONIO EBRAICO
Il precetto
Nell' ebraismo, sposarsi è considerato un comandamento divino
Stesso si dice per la procreazione (l'obbligo alla generazione si adempie mettendo al mondo almeno due figli, un maschio e una femmina)
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Gli elementi principali sono : l'anello, i testimoni e il baldacchino
Questo secondo rito va compiuto alla presenza di due testimoni, a segnarne il carattere pubblico e vincolante. Dopo questo, infatti, i futuri sposi sono reciprocamente legati e il loro vincolo può essere sciolto solo dal divorzio.
Il terzo atto, chiamato "nissuim", dà inizio alla coabitazione. È caratterizzata dal baldacchino che la rappresenta. Il rituale, prima di riportare la benedizione sul pasto, ricorda che <<le feste e i rallegramenti durano sette giorni>> e dà il tono della celebrazione <<E l'Eterno disse : "Non è bene che l'uomo sia solo. Gli voglio dare una compagna, un aiuto.">>
Il secondo atto, chiamato "qiddushim", prevede la consegna alla donna di un anello d'oro senza pietre. Mentre compie il gesto l'uomo dice questa formula <<Ecco tu sei destinata a me per mezzo di quest'anello secondo la Legge di Mosè e di Israele>>
Il primo dei tre atti che portano al matrimonio è il fidanzamento durante il quale l'uomo dichiara alla donna la propria intenzione di sposarla. Questo primo atto è chiamato "shiddukhim"
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Il divorzio
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Il divorzio contro il parere della donna viene concesso solo in alcune circostanze molto particolari (per esempio la mancanza di figli dopo dieci anni di matrimonio)
Alcune volte, l'iniziativa di divorziare può essere presa dalla donna
Nello Stato di Israele, dove non esiste un matrimonio civile, per i cittadini ebrei il diritto rabbinico ha valore di legge
La ketubbà
Prima della recita delle benedizioni, lo sposo porge la ketubbà: il contratto matrimoniale redatto secondo un testo base fissato fin dall'antichità.
A partire dall' epoca tardomedievale, la ketubbà è stata decorata in modo pregevole
