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Metodologie formative (CORE (formazione outdoor L’Outdoor Training è…

- - - - La motivazione alla formazione è la misura in cui il soggetto è stimolato a partecipare al training, apprende dal training e usa le conoscenze e competenze acquisite nel training in seguito nel lavoro.
        
        Motivazione ad apprendere
        Incide sulla partecipazione attiva sull'impegno durante le attività di formazione. È in gioco la voglia di impegnarsi per rendere formativo un training.
        
        Motivazione ad usare contenuti della formazione
        incide sull'impegno e lo sforzo a modificare prassi o a rivedere crticamente atteggiamenti e comportamenti professionali.
        si traduce nell sforzo ad abbandonare vecchie routine e adottare nuove pratiche di lavoro
        
        Motivazione a partecipare
        Incide sulla decisione di iniziare un percorso formativo, di continuare a frequentarlo, di portarlo a termine.
    - - Malcom Knowles
        Malcom Shepherd Knowles - Andragogia-
        può essere definita come l’arte e la scienza
        di aiutare gli adulti ad apprendere.
        La tesi centrale è che le esperienze e le strategie dell'adulto che impara, sono diverse da quelle di bambini e ragazzi e che quindi non è sufficiente trasporre i principi pedagogici alla formazione degli adulti, ma sono necessari metodologie, docenti e assunti filosofici speciali
        
        Le differenze tra andragogia e pedagogia
        Le differenti modalità di apprendimento
        
        I 6 presupposti di M. Knowles
        
        Il concetto di sè
        
        Andragogia
        l'adulto ha un concetto di sè come persona responsabile delle proprie decisioni e della propria vita.
        
        Pedagogia
        Il concetto di sè è basato sulla dipendenza dagli altri.
        
        il ruolo dell'esperienza
        
        Andragogia
        Il nuovo apprendimento deve integrarsi con l'esperienza già acquisita dall'individuo e con il suo vissuto.
        
        Pedagogia
        l'esperienza del bambino è molto modesta.
        
        la disponibilità di apprendere
        
        Andragogia
        L'adulto ha una disponibilità ad imparare mirata e limitata: rivolta solo a ciò di cui sente il bisogno di apprendere
        
        Pedagogia
        Il bambino è facilitato e supportato dall'insegnamento scolastico.
        
        L'orientamento verso l'apprendimento
        
        Andragogia
        L'adulto apprende in misura maggiore nel momento in cui ritiene che ciò che sta per acquisire lo aiuterà ad assolvere dei compiti e o ad affrontare i problemi che incontra nelle situazioni della vita reale.
        
        Pedagogia
        Il bambino sceglie ciò che gli permetterà di ottenere un buon risultato scolastico.
        
        La motivazione
        
        Andragogia
        Nell'adulto le motivazioni più potenti sono le pressioni interne (desiderio di maggiore soddisfazione nel lavoro, autostima, riconoscimento, etc).
        
        Pedagogia
        Nel bambino la motivazione ad imparare è quasi sempre legata a pressioni esterne (voto scolastico, etc)
        
        Il bisogno di conoscere
        
        Pedagogia
        Il bambino ha una disponibilità illimitata all'apprendimento ed è in continua ricerca di informazioni.
        
        Andragogia
        Gli adulti sentono l'esigenza di sapere perché occorre apprendere qualcosa e a cosa può servire prima di intraprendere un percorso formativo.
- - - - Interattività
      - Esaustività
      - Modularità
      - Interoperabilità
    - - PRO
        Utile per trasferire conoscenze anche ad un gruppo molto numeroso, la lezione richiede che il docente e i partecipanti si incontrino in un’aula attrezzata in modo che il primo possa esporre dei contenuti ai secondi, avvalendosi di supporti quali slide, fotografie, filmati ecc.
      - CONTRO
        L'attenzione si sposta dal processo formativo al materiale didattico. Ciò crea la pericolosa illusione della facile trasferibilità del corso stesso.
    - - Simulazioni
        I partecipanti assumono un ruolo ben definito del quale svolgono i compiti caratteristici e vivono le situazioni tipiche di un ruolo. Si replica in modo simulato una situazione di busines reale.
      - Role playing
        Esercizi di rappresentazione o drammatizzazione nel corso dei quali si prova “a mettersi nei panni di” a partire da profili di ruolo predefiniti. Le caratteristiche di questa tecnica forniscono molteplici stimoli all'apprendimento attraverso l'imitazione, l'azione, l'osservazione del comportamento degli altri e i commenti ricevuti sul proprio, attraverso l'analisi dell'intero pro
      - Gaming
        La metodologia del gioco fornisce informazioni utilizzabili per diverse finalità, con il vantaggio di permettere al partecipante di “agire” e dimostrare le proprie competenze anche se in contesti simulati.
        È una attività basata sulla dinamica di gruppo, in cui ciascun individuo può, attraverso il gioco, dimostrare le proprie competenze.
  - - - Rafting
        consente
        di sperimentare pienamente il teambuilding: affrontare
        le rapide tutti insieme richiede infatti coordinamento,
        concentrazione e un forte orientamento all’obiettivo.
        L’esperienza del Rafting è di forte impatto emotivo,
        aggrega il gruppo nelle difficoltà ed è un’opportunità per
        sperimentare la gestione del rischio e dell’incertezza.
      - Tiro con l'arco
        fornisce l’opportunità di
        comprendere in modo immediato cosa significhi
        orientamento all’obiettivo, in quanto l’arco rappresenta
        simbolicamente lo strumento per centrarlo.
      - Sailing
        esperienza estremamente esemplificativa di
        teambuilding.
      - Orienteering
        [L’Orienteering utilizzato come attività di Outdoor
        Training si realizza con l’ausilio di una mappa o carta
        topografica, una bussola e, a volte, una ricetrasmittente.
        Obiettivo di questa attività è individuare e raggiungere
        le postazioni di controllo (identificabili a distanza dalla
        luce di una lanterna) situate tra il punto di partenza e
        quello di arrivo.
- - - - “Le posture che assumiamo e i movimenti che compiamo sono la ripetizione di gesti già fatti migliaia di altre volte e per lo più incompiuti inconsciamente, spontaneamente e senza autoanalisi. In molti casi sono così familiari, così scontati, che non sappiamo nemmeno come li facciamo” (D. Morris)
      - Errori comuni nella gestualità e nella postura
        
        Tenere in mano oggetti,
        
        tenere le mani in tasca
        
        Blocco gestuale
        
        Tenere i pollici nella cintura dei pantaloni.
      - 6 regole efficaci
        
        Mantenere una posizione equilibrata sulle gambe
        
        Se si avverte la necessità di movimento, camminare in aula sempre in direzione del pubblico e senza mai voltare le spalle
        
        Tenere postura eretta, spalle alte e testa alta
        
        Iniziare con le braccia lungo i fianchi, per superare la prima sensazione di disagio
        
        Evitare ogni barriera che separi dall’uditorio, avvicinarsi ai partecipanti e integrarvi con loro
        
        Tenere le mani libere da ogni oggetto possibilmente mostrando il palmo della mano quale segnale di distensione e di sincerità.
    - - Errori espressivi
        
        Blocco mimico, il viso non dà colore al proprio messaggio e alle proprie interazioni con il pubblico
        
        Comunicazione con espressione del viso troppo seria, severa, incapace di esprimere la soddisfazione del rapporto col proprio uditorio
      - Contatto visivo
        Un efficace contatto visivo si traduce in 2 comportamenti:
        
        comunicare a testa alta con sguardo rivolto verso il pubblico
        
        ruotare lo sguardo sistematicamente su tutto l’uditorio cercando il contatto visivo individuale con ogni partecipante.
        
        “Per farsi capire dalle persone bisogna parlare prima di tutto ai loro occhi” (Napoleone)
        
        Errori comuni:
        
        L’ispirazione verso l’alto o verso il basso
        
        Lo scanning
        
        esercitare autorità
        
        tenere lo sguardo sui supporti visivi
        
        Cercare il volto amico
        
        Benefit
        
        Esprimere interesse per ogni partecipante
        
        Favorire la padronanza d’aula, vale a dire la grande abilità che hanno alcuni relatori nel cogliere tutti i segnali che provengono dall’uditorio;
        
        rafforzare l’immagine professionale del relatore che affronta l’uditorio trasmettendo sicurezza ed esprimendo il desiderio di integrarsi con il pubblico
        
        trasmettere tranquillità per sé e per gli altri, in quanto lo sguardo lento e rotatorio sul pubblico ha un effetto di attenuazione dei movimenti e del ritmo di eloquio
    - - “ho fatto più volte il giro del mondo ma conosco poche cose capaci di dare piacere più grande del saper tenere un uditorio con il potere della parola. Si prova un senso di forza, di potenza. Due minuti prima di cominciare, disse un mio diplomato, avrei preferito la frusta, piuttosto che cominciare a parlare; ma due minuti prima di terminare, avrei preferito che mi sparassero, piuttosto che dover smettere”. (Daniel Carniege)
      - Distress
        quello che ci provoca maggiori difficoltà, come conflitti emotivi, ansie, disturbi fisici, che ci coinvolgono al punto tale che è difficile prenderne le distanze in un breve lasso di tempo.
      - Eustress
        quantità di stress positivo, intesa come quantità di stimoli indirizzati al nostro corpo e alla nostra mente, serve per mantenerci attivi e reattivi.
    - - Non ci sarà mai una seconda occasione per fare una prima bella impressione (Oscar Wild)
      - Capacità del relatore
        
        fare domande e coinvolgere
        
        valorizzare gli interventi
        
        ascoltare attivamente
        
        gestire le situazioni critiche e i partecipanti difficili.
        
        i critici
        
        gli aggressivi
        
        i logorroici
        
        i disturbatori
        
        i dominanti
        
        passivi
        
        creare un clima positivo
    - - Non è importante cosa diciamo ma COME lo diciamo
      - L’efficacia comunicativa nasce dalle parole ma si esalta e si potenzia attraverso i toni di voce e il linguaggio del corpo.
        7 le abilità da sviluppare nella comunicazione
        
        gestualità, movimenti, postura
        
        l’espressione del viso
        
        contatto visivo
        
        la comunicazione verbale
        
        il paraverbale: toni, volume e ritmo di voce
        
        personalità: senso dell’humor, entusiasmo
        
        gestione dello stress
- - - - La formazione viene considerata come un processo che parte da una situazione di necessità e si conclude con una verifica della sua soddisfazione.
        
        Progettazione dell'intervento
        
        Azione formativa
        
        Analisi dei bisogni di formazione
        
        Valutazione dei risultati
      - Le fasi del processo formativo necessitano di metodologie particolari e richiede competenze specifiche proprie di differenti figure professionali.
        In proposito vengono descritte due aree definite come sottosistemi all'interno del sistema formativo.
        
        Sottosistema informativo (gestionale)
        Fa da collegamento tra formazione e azienda; cura l'analisi dei bisogni e la valutazione dei risultati. Le competenze richieste riguardano l'organizzazione aziendale, la gestione delle risorse, etc.
        
        Sottosistema operativo (o specialistico)
        Cura la progettazione e la realizzazione dell'intervento formativo. Le figure professionali che vi rientrano sono i docenti, i tutor, i progettisti. Le competenze sono di tipo psicologico e pedagogico.
    - - Analisi dei bisogni
        È il momento di rilevazione delle necessità formative. Fase cruciale dalla quale dipende l'efficacia dell'intero processo di formazione.
        3 sono gli attori che entrano in relazione.
        
        committente
        
        utente
        
        Formatore
      - Progettazione dell'intervento
        Le attività formative devono essere progettate tenendo conto non solo dei temi oggetto del corso ma anche dei processi legati all'apprendimento.
        Il metodo è la parte visibile della formazione in quanto definisce l'insieme di attivià strumenti e regole di lavoro che mettono in relazione il formatore, i partecipanti e le competenze da apprendere.